I carabinieri del comando provinciale di Palermo hanno eseguito un’ordinanza cautelare a carico di 29 individui, di cui 16 sono stati arrestati e 13 soggetti sono stati posti a obbligo di dimora. Sono accusati di associazione mafiosa, traffico di stupefacenti, estorsioni e gioco d’azzardo. Le indagini si sono concentrate sul mandamento mafioso di Porta Nuova, uno dei più pericolosi della città. I coinvolti non erano inclusi nell’operazione “Grande Inverno”, che ha portato all’arresto di 181 persone
I Carabinieri del comando provinciale di Palermo hanno portato a termine un’importante operazione antimafia, culminata con 16 arresti e 13 obblighi di dimora. Questa operazione è stata coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA), guidata da Maurizio De Lucia, e ha colpito il potente mandamento mafioso di Porta Nuova, uno dei più temuti della città.
Un’operazione mirata contro la criminalità organizzata
L’operazione si inserisce in un ampio contesto di indagini condotte dal nucleo investigativo di Palermo tra il 2023 e il 2025. I 29 indagati sono accusati di gravi reati, tra cui associazione per delinquere di tipo mafioso, traffico di stupefacenti, estorsioni e esercizio abusivo del gioco d’azzardo. Questi crimini sono aggravati dall’uso di metodi mafiosi, evidenziando la persistenza dell’influenza della criminalità organizzata nella regione. È interessante notare che gli indagati non erano coinvolti nell’operazione “Grande Inverno” dello scorso 11 febbraio, che aveva portato all’arresto di 181 persone, molte delle quali con meno di quarant’anni.
La risposta della DDA e l’emergere di nuove generazioni mafiose
La DDA, sotto la direzione di Maurizio De Lucia, ha sottolineato come questa operazione rappresenti un passo significativo nella lotta contro la mafia, nonostante i continui cambiamenti all’interno dell’organizzazione. Le indagini hanno rivelato l’emergere di una nuova generazione di mafiosi, più giovani e tecnologicamente avanzati, capaci di utilizzare strumenti moderni per mantenere i contatti e gestire le attività illecite anche dall’interno delle carceri. De Lucia ha recentemente avvertito che la mafia sta cercando di riprendere piede, nonostante le misure di repressione adottate negli ultimi trent’anni.
Un impegno costante per la sicurezza della comunità
L’operazione ha messo in luce il pericolo rappresentato dalla mafia nel tessuto sociale ed economico della città, evidenziando come la criminalità organizzata continui a esercitare un controllo significativo su diverse attività, dal commercio all’intrattenimento. Le autorità sono determinate a proseguire le indagini e a monitorare attentamente le dinamiche mafiose, per garantire la sicurezza della comunità e prevenire il radicamento di tali attività illecite. La lotta contro la mafia richiede un impegno costante e una strategia mirata per contrastare l’influenza della criminalità organizzata e proteggere i cittadini.