A quasi 34 anni dall’omicidio del giudice Antonino Scopelliti, avvenuto il 9 agosto 1991 a Villa San Giovanni, la Polizia torna sul luogo del delitto per nuove indagini. Grazie a verifiche su documenti e accertamenti balistici, è stata riportata la BMW 318i del giudice per una prima ricostruzione
A quasi 34 anni dall’omicidio del giudice Antonino Scopelliti, assassinato il 9 agosto 1991 a Villa San Giovanni, in Calabria, la Polizia di Stato ha avviato una nuova serie di rilievi scientifici sul luogo del delitto. Questo nuovo sviluppo rappresenta un significativo passo avanti nelle indagini che, da decenni, cercano di fare luce su uno dei crimini più efferati della storia giudiziaria italiana.
Un giudice contro la mafia
Il giudice Scopelliti, noto per il suo impegno nella lotta contro la mafia, fu ucciso mentre si trovava a bordo della sua BMW 318i. L’auto, custodita dai familiari fino ad oggi, è stata riportata sul luogo del delitto per facilitare una ricostruzione dettagliata degli eventi. Gli agenti della polizia scientifica hanno condotto rilievi balistici e analisi forensi, sfruttando avanzate tecnologie per ottenere nuovi elementi che possano contribuire a chiarire le circostanze dell’omicidio.
Nuove scoperte e indagini
La decisione di riesaminare il caso è stata influenzata da recenti scoperte legate a documenti storici e accertamenti sull’arma sequestrata nel luglio del 2018, che è stata collegata a un’indagine più ampia su una rete di crimine organizzato attiva nella regione. Questi nuovi dati hanno spinto gli inquirenti a riconsiderare alcuni aspetti del caso, aprendo la strada a un possibile nuovo filone investigativo.
La memoria e la giustizia
La frazione Ferrito di Villa San Giovanni, dove avvenne il delitto, è stata teatro di un intenso lavoro da parte degli investigatori, che hanno voluto ricreare le condizioni del giorno dell’omicidio. La BMW del giudice, ora esposta agli occhi dell’opinione pubblica, riporta alla mente il dramma di un uomo che ha sacrificato la propria vita per la giustizia. L’auto, simbolo di una battaglia contro la criminalità organizzata, ha riacquistato nuova importanza, fungendo da punto di partenza per la ricostruzione degli eventi.
Questa operazione non solo rappresenta un tentativo di chiudere un capitolo oscuro della storia italiana, ma anche un messaggio forte e chiaro: la lotta contro la mafia continua e non si ferma di fronte al tempo. Le nuove tecnologie e l’innovazione scientifica possono offrire strumenti preziosi per risolvere casi irrisolti, restituendo dignità alla memoria delle vittime e giustizia ai loro familiari.
Il caso di Antonino Scopelliti rimane emblematico non solo per la sua brutalità, ma anche per il coraggio dimostrato da un uomo che, in un periodo difficile per il paese, ha deciso di opporsi al potere della mafia. Il rinnovato interesse delle autorità potrebbe rappresentare un turning point nelle indagini, contribuendo a far luce su un omicidio rimasto per troppo tempo nell’ombra.