Il Gruppo allevatori cinofili (Gac) è ufficialmente la prima associazione di categoria per circa 9mila allevatori italiani di cani di razza. Nata dopo un’inchiesta di Report, mira a tutelare gli allevatori etici e migliorare la gestione del settore cinofilo in Italia. Il consiglio direttivo, in carica per sei mesi, è composto da Attilio Presta, Giancarlo Graziosi, Matteo Puricelli, Pamela Marelli e Andrea Masillo. L’associazione fornirà supporto tecnico per l’applicazione delle direttive europee nel settore
Il 21 maggio 2025 segna una data storica per il mondo della cinofilia in Italia, con la creazione della prima associazione di categoria dedicata agli allevatori di cani di razza. Il Gruppo Allevatori Cinofili (Gac) nasce a Roma come risposta alle esigenze di circa 9.000 allevatori attivi nel Paese, suddivisi in tre categorie: allevatori occasionali, amatoriali e professionali. Le prime due categorie rappresentano quasi l’80% del totale, sottolineando l’importanza del settore amatoriale nella promozione e valorizzazione delle razze canine.
Assemblea costitutiva e organigramma
L’assemblea costitutiva del Gac si è svolta in modalità online, permettendo la partecipazione di allevatori provenienti da diverse regioni italiane. Durante l’incontro, è stato approvato lo Statuto e ratificato un primo organigramma operativo, con Attilio Presta eletto presidente e Giancarlo Graziosi come vicepresidente e addetto stampa. Questa nuova associazione è stata creata in risposta a problematiche emerse in seguito a un’inchiesta di Report, andata in onda su RaiTre, che ha messo in luce alcune anomalie nel settore cinofilo italiano.
Obiettivi e missione del Gac
Il Gac si propone di difendere l’immagine degli allevatori etici, una categoria che, nonostante i riconoscimenti internazionali per la qualità e la serietà del proprio lavoro, ha visto un crescente disinteresse da parte del legislatore. L’associazione ha l’intento di tutelare gli interessi degli allevatori e di fornire supporto tecnico qualificato alle istituzioni, fungendo da intermediario per l’applicazione di direttive e regolamenti europei.
Uno dei principali obiettivi del Gac sarà quello di affrontare la complessità burocratica che caratterizza il settore, dove le normative variano non solo tra regioni italiane, ma anche tra comuni vicini. Questo approccio mira a semplificare le procedure per ottenere le necessarie autorizzazioni amministrative, creando un ambiente più favorevole per gli allevatori.
Valorizzazione del patrimonio cinofilo
Il Gac rappresenta quindi un’opportunità per rafforzare la filiera cinofila italiana, promuovendo pratiche sostenibili e il benessere degli animali. Inoltre, si impegna a valorizzare il Libro genealogico nazionale del cane di razza, considerato un patrimonio pubblico di grande importanza. Con questa iniziativa, gli allevatori possono finalmente contare su un supporto concreto e su una voce unita per affrontare le sfide del settore.