L’appello: “Giustizia per Alaa”. Promessa del calcio in Libia, condannato come scafista
Avv. Pecoraro: “Nuovi testimoni lo scagionano, Cassazione deciderà su riapertura processo”
Cronaca (Palermo). “Alaa ha 30 anni, ne ha già trascorsi 10 in carcere. In Libia era una promessa del calcio e uno studente universitario, nel 2015 attraversò il Mediterraneo con un barcone per realizzare un sogno”. A ripercorrere la storia di Alaa Faraj Hamad Abdelkarim, detenuto all’Ucciardone di Palermo, è Alessandra Sciurba, docente dell’università di Palermo. “Durante quel viaggio terribile morirono 49 persone e lui ed i suoi amici furono condannati a 30 anni con l’accusa di essere gli scafisti. Alaa non si è mai arreso e chiede giustizia. L’ho conosciuto durante un progetto in carcere e da allora ha iniziato a scrivermi delle lettere che diventeranno un libro per Sellerio”. L’avvocato difensore Cinzia Pecoraro aggiunge: “Alaa è innocente, le indagini furono frettolose. Abbiamo nuovi testimoni che lo scagionano. La Corte d’appello di Messina ha ritenuto inammissibile l’istanza di revisione e il 12 giugno sarà la Cassazione a decidere sulla riapertura del processo. Bisogna sanare questa ingiustizia” (Fabrizio Rostelli/alanews)

Se non sei abbonato e vuoi acquistare questo video clicca qui