Oltre 50 professionisti hanno eseguito un intervento complesso di 12 ore presso l’Istituto Pediatrico Gaslini su due gemelline siamesi di un anno, unite in torace e addome. L’operazione è stata resa possibile attraverso un programma umanitario e il supporto di diverse associazioni. Attualmente, le bambine sono in Terapia Intensiva e mostrano segni di stabilità
Un intervento chirurgico senza precedenti ha avuto luogo all’Istituto pediatrico Gaslini di Genova, dove un team di oltre cinquanta professionisti della salute ha lavorato per più di dodici ore per separare due gemelline siamesi di un anno, originarie del Burkina Faso. Le bambine, unite nella regione toracica e addominale, avevano in comune il fegato e parte del pericardio. L’operazione, che ha richiesto una pianificazione meticolosa e una coordinazione impeccabile, è stata possibile grazie alla collaborazione di diverse associazioni e istituzioni.
Le gemelle sono arrivate in Italia il 20 maggio, grazie all’associazione “Una Voce per Padre Pio”, nell’ambito di un programma umanitario che coinvolge anche l’Istituto Gaslini. Questa operazione è stata cofinanziata da “Patrons of the World’s Children Hospitals” e dalla Regione Liguria, sotto la normativa nazionale che garantisce assistenza sanitaria a stranieri in condizioni di fragilità.
L’importanza della preparazione pre-operatoria
Il direttore sanitario del Gaslini, Raffaele Spiazzi, ha sottolineato l’importanza della preparazione pre-operatoria, che ha incluso studi multidisciplinari e simulazioni cliniche. “L’intervento è stato estremamente complesso e ha richiesto l’intervento di specialisti in diverse aree della chirurgia”, ha affermato Spiazzi. Il chirurgo pediatrico Girolamo Mattioli ha spiegato che l’operazione ha comportato una separazione graduale degli organi condivisi e una ricostruzione della cavità toracica e addominale.
Monitoraggio post-operatorio
Le gemelle sono state inizialmente trasferite in terapia intensiva, dove sono state monitorate con attenzione per garantire la stabilità post-operatoria. Andrea Moscatelli, direttore del dipartimento di Emergenza e Accettazione, ha evidenziato le difficoltà anestesiologiche e intensivistiche, come il controllo delle vie aeree e la gestione delle funzioni cardio-respiratorie. “Ogni variazione fisiologica durante la separazione richiedeva un monitoraggio continuo e differenziato”, ha dichiarato Moscatelli.
Un intervento neurochirurgico precedente aveva già preparato una delle due bambine, affrontando una grave forma di idrocefalo, dimostrando l’approccio integrato e multidisciplinare dell’equipe medica. Attualmente, entrambe le bambine si trovano nel reparto di Terapia Intensiva dell’Istituto Gaslini, dove continuano a ricevere cure per garantire la loro piena ripresa.
Un esempio di cooperazione internazionale
Questo caso eccezionale non solo ha messo in luce le capacità mediche all’avanguardia dell’Istituto Gaslini, ma ha anche sottolineato l’importanza della cooperazione internazionale in ambito sanitario. Le famiglie delle gemelle e gli operatori coinvolti nel caso attendono con fiducia i prossimi sviluppi nel percorso di recupero delle due piccole pazienti.