La Procura generale di Milano ha chiesto il rigetto della richiesta di semilibertà di Alberto Stasi, condannato a 16 anni per l’omicidio di Chiara Poggi
La recente richiesta di semilibertà presentata da Alberto Stasi, condannato a 16 anni per l’omicidio della fidanzata Chiara Poggi nel 2007, ha riacceso l’attenzione mediatica su un caso che ha segnato profondamente l’opinione pubblica italiana. La Procura generale di Milano ha chiesto il rigetto dell’istanza, sottolineando la necessità di considerare circostanze legate all’ultima intervista rilasciata da Stasi, avvenuta il 30 marzo scorso senza autorizzazione. La decisione dei giudici è attesa entro cinque giorni, mentre Stasi, attualmente in lavoro esterno, non si è presentato all’udienza.
La richiesta di semilibertà
Nel corso dell’udienza, la sostituta procuratrice Valeria Marino ha esposto le ragioni per cui è opportuno rifiutare la richiesta di semilibertà. Ha messo in evidenza l’importanza di considerare le dichiarazioni di Stasi, che ha recentemente ribadito la propria innocenza in diverse interviste. Nonostante le relazioni “positive” da parte degli educatori del carcere di Bollate, che attestano il buon comportamento di Stasi durante la detenzione, la Procura ha espresso preoccupazioni riguardo alla comunicazione pubblica dell’imputato.
Dettagli sulla situazione di Stasi
Attualmente, Stasi ha ottenuto il permesso di lavorare come contabile all’esterno del carcere, un passo significativo verso il suo reinserimento nella società. Tuttavia, la questione della semilibertà rimane complessa. Non è necessario un ravvedimento per accedervi, e se concessa, Stasi potrebbe trascorrere gran parte della giornata al di fuori del carcere, rientrando solo la sera. Con un residuo di pena di circa quattro anni, è possibile che possa successivamente richiedere l’affidamento in prova, che consente di scontare la pena con lavori socialmente utili. La sua liberazione anticipata, considerando i benefici di legge, potrebbe portarlo a una definitiva uscita dal carcere tra il 2028 e il 2029.
Nuove indagini su Andrea Sempio
Parallelamente, le indagini su Andrea Sempio, recentemente indagato per l’omicidio di Chiara Poggi, stanno proseguendo. Sempio ha negato qualsiasi coinvolgimento, definendo l’indagine un “accanimento“. Un incidente probatorio è stato avviato per raccogliere prove in modo formale, con la nomina di un genetista forense per eseguire analisi irripetibili. La situazione giuridica di Stasi e Sempio è sotto attenta osservazione, con sviluppi che potrebbero avere un impatto significativo su entrambi i casi.
In conclusione, la questione della semilibertà di Alberto Stasi e le nuove indagini su Andrea Sempio continuano a suscitare interesse e preoccupazione, mantenendo alta l’attenzione su un caso che ha scosso la società italiana.