Ad Ascoli Piceno, il Sindacato Autonomo di Polizia (SAP) esprime preoccupazione per la strumentalizzazione di un controllo di routine avvenuto il 25 aprile. Il sindacato denuncia gravi attacchi e minacce rivolte agli agenti, promettendo azioni legali contro affermazioni diffamatorie
Lo scorso 25 aprile, Ascoli Piceno è balzata agli onori della cronaca a causa di un evento che connesso al negozio “L’assalto ai forni”. La proprietaria della panetteria ha esposto uno striscione sul quale c’era scritto “25 aprile buono come il pane, bello come l’antifascismo” e poco dopo ha ricevuto la visita di una pattuglia della Polizia che ha effettuato un controllo di routine. Quest’ultimo non è passato inosservato, perché vari politici e cittadini l’hanno interpretato come un tentativo di intimidazione e/o censura. Il Sindacato Autonomo di Polizia (SAP) ha manifestato la sua preoccupazione per la strumentalizzazione dell’evento, annunciando di valutare azioni legali per tutelare l’onore e l’immagine degli agenti coinvolti.
La reazione del SAP
Il SAP ha denunciato le minacce e le offese rivolte agli agenti attraverso i social media, affermando che tali comportamenti superano i limiti della legittima critica democratica. Massimiliano d’Eramo, segretario provinciale del SAP di Ascoli Piceno, ha evidenziato come queste esternazioni rappresentino un attacco diretto alla dignità degli uomini e delle donne in divisa. Questi professionisti, che operano con professionalità e dedizione, si trovano spesso a gestire situazioni complesse e rischiose.
Le critiche ricevute in seguito a quanto avvenuto ad Ascoli
Come spiegato dal Sap “il legittimo intervento degli agenti, avvenuto nell’ambito delle ordinarie attività di verifica sul territorio, ha generato una polarizzazione del dibattito pubblico e ha dato adito a numerose reazioni, talvolta fortemente critiche, da parte di esponenti politici e di cittadini”. In particolare, il Sap “denuncia con fermezza le offese, le minacce e le dichiarazioni diffamatorie rivolte agli operatori coinvolti attraverso i social media, condotte che travalicano i limiti della critica democratica e sfociano in un inaccettabile disprezzo verso chi ogni giorno opera al servizio della collettività”. “Tali esternazioni – afferma Massimiliano d’Eramo, segretario provinciale del SAP di Ascoli Piceno -, rappresentano un attacco alla dignità e all’onorabilità delle donne e degli uomini in divisa, che svolgono il proprio lavoro con dedizione e professionalità, spesso in contesti complessi e rischiosi. Non resteremo in silenzio di fronte a questo clima di odio gratuito”.
Azioni legali in vista
In risposta a questa situazione, il SAP si prepara a difendere i propri iscritti, riservandosi la possibilità di intraprendere azioni legali contro chi ha diffuso affermazioni diffamatorie. Infatti, il sindacato ha annunciato di aver dato mandato per “valutare ogni iniziativa utile alla tutela dell’onore e dell’immagine degli iscritti, riservandosi di intraprendere azioni legali nei confronti di chi si è reso responsabile di affermazioni diffamatorie e lesive”.