La nuova competizione mondiale parte senza due colossi europei. Dentro invece Inter e Juve. Ecco come funziona il sistema di qualificazione
Il Mondiale per Club 2025 è pronto a fare il suo debutto negli Stati Uniti con un formato completamente rivoluzionato: 32 squadre, una fase a gironi simile ai Mondiali per nazionali, e l’ambizione della FIFA di trasformare il torneo in un evento globale paragonabile alla Coppa del Mondo. Eppure, a sorprendere tutti sono due grandi assenze: Barcellona e Liverpool. Due colossi del calcio europeo, esclusi dalla prima edizione del nuovo format. Perché? E soprattutto: come mai ci sono invece Inter e Juventus?
Il criterio: serve la Champions (o un ranking da top club)
Il sistema di qualificazione al Mondiale per Club non premia chi vince il proprio campionato nazionale. L’accesso è riservato a:
- Le vincitrici della Champions League tra il 2021 e il 2024;
- Le migliori squadre nel ranking UEFA degli ultimi quattro anni.
In più, c’è una regola chiave che ha cambiato tutto: ogni federazione può portare al massimo due club, a meno che altri club della stessa nazione non abbiano vinto la Champions. Ecco spiegato l’enigma.
In Premier League, il tetto massimo è già stato raggiunto da Manchester City (vincitore della Champions 2023) e Chelsea (vincitore nel 2021). Questo ha automaticamente escluso il Liverpool, anche se attualmente è tra i club inglesi più solidi sul piano sportivo ed economico.
Stessa storia in Spagna: ci sono Real Madrid e Atlético Madrid, e quindi fuori i blaugrana. Il Barcellona, nonostante i buoni piazzamenti in Liga, non ha né alzato una coppa europea nel periodo considerato né raggiunto un ranking sufficiente a superare i connazionali.
Le italiane: perché ci sono Inter e Juventus
A godere di questo sistema, invece, sono state Inter e Juventus. I nerazzurri hanno costruito la qualificazione con il piazzamento in finale di Champions nel 2023 e una continuità di rendimento continentale. La Juventus, pur attraversando un periodo complicato, ha avuto risultati europei nel quadriennio considerato sufficienti per entrare nel torneo.
Niente da fare invece per Milan, Napoli o Roma: risultati troppo altalenanti in Europa o penalizzati dal ranking.
Un sistema che fa discutere
Il nuovo Mondiale per Club, già ribattezzato “la Champions delle Champions”, fa gola a tutti: visibilità, ricavi e prestigio. Ma la formula della FIFA solleva più di un dubbio. In tanti si chiedono se sia giusto escludere squadre campioni nazionali – come appunto il Liverpool – per far spazio a club che non vincono in patria da anni.
Il principio di “continuità europea” è chiaro, ma penalizza chi ha avuto picchi recenti e rischia di trasformare il torneo in una celebrazione del passato più che del presente. In attesa della prima edizione, la polemica è già in campo.
In sintesi: per giocare il Mondiale per Club non basta essere forti oggi. Bisogna esserlo stati anche ieri. E far parte della nazione giusta.