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Luka Modrić, addio al Real Madrid dopo 13 anni

Luka Modrić, addio al Real Madrid dopo 13 anni | Instagram @lukamodric10 - alanews.it

Modrić, addio al Real Madrid dopo 13 anni: il croato nell’Olimpo delle ‘bandiere’ del calcio insieme a giocatori del calibro di Maldini, Totti e Zanetti

by Luca Piludu
23 Maggio 2025

Le ultime ‘bandiere’ del calcio europeo: addii storici dopo carriere leggendarie

Il calcio europeo ha visto negli ultimi anni l’addio di alcuni dei suoi più grandi simboli, calciatori che hanno dedicato intere carriere a un solo club, incarnando il concetto di ‘bandiera‘. Questi addii segnano la fine di un’era e il tramonto di un modello di fedeltà che oggi appare sempre più raro.

Ultimo ma non ultimo, è arrivato anche l’annuncio del centrocampista croato Luka Modrić che saluta il suo storico club dopo tanti anni. Il 39enne, capitano storico del Real Madrid con cui ha vinto praticamente tutto a livello di club ma anche il Pallone d’Oro come riconoscimento personale, ha annunciato il suo addio alle ‘Merengues’ dopo ben 13 anni di carriera trascorsi indossando la ‘camiseta blanca’ dei cosiddetti ‘Galácticos’. La separazione ufficiale tra Modrić e i ‘Blancos’ avverrà a fine stagione, al termine del Mondiale per Club che si svolgerà negli Stati Uniti dal 14 giugno al 13 luglio.

Gli addii ai propri club delle più grandi ‘bandiere’ del calcio

Tuttavia, Modrić non è l’unico campione e l’unica ‘bandiera’ del calcio moderno che ha lasciato il proprio club tra le lacrime e la commozione di tifosi, compagni di squadra, addetti ai lavori, ma anche di semplici appassionati. Il croato si va ad aggiungere ad una lunga lista di giocatori che hanno scritto la storia del proprio club, disputando partite e stagioni indossando quasi sempre, se non solo ed esclusivamente, la stessa maglia. Vediamo, in sintesi, quali sono state le ‘bandiere’ più iconiche del calcio europeo.

La Spagna: fucina di grandi talenti e terra di ‘bandiere’ indimenticabili

Raúl González Blanco – Il capitano eterno del Real Madrid

Restando in casa Real, come non citare Raúl González Blanco. Raúl ha trascorso 16 stagioni indimenticabili al Real Madrid, diventando il simbolo del club. Dopo aver lasciato Madrid nel 2010, ha continuato la sua carriera in Germania con lo Schalke 04, dove è stato accolto come una leggenda. Ha concluso la sua carriera nel 2015, lasciando un segno indelebile nel cuore dei tifosi.

Sergio Ramos – Il ‘guerriero’ del Real Madrid

Ramos ha giocato per 16 stagioni al Real Madrid, diventandone capitano e icona difensiva. Ha vinto 5 Liga, 4 Champions League e numerosi altri trofei. Nel 2021 ha lasciato i ‘Blancos’ per il Psg, prima di tornare nel 2023 al Siviglia, dove ha concluso la sua carriera.

Iker Casillas – Il portiere dei record

Sempre tra le fila delle ‘Merengues’, un’altra grande ‘bandiera’ è stata Iker Casillas. Il portiere spagnolo, dopo 25 anni al Real Madrid, ha lasciato il club nel 2015 per trasferirsi al Porto. Nel 2019, un infarto durante un allenamento ha segnato la fine della sua carriera agonistica. Ha continuato come dirigente del Porto fino al suo ritiro definitivo nel 2020.

Marcelo – Il ‘terzino magico’ del Real Madrid

Altro simbolo del Real Madrid, Marcelo ha giocato 15 stagioni con i blancos, diventando il giocatore più titolato della storia del club con 25 trofei. Il terzino ed esterno brasiliano ha lasciato il Real nel 2022 per chiudere la carriera in Grecia con l’Olympiacos e poi in Brasile con il Fluminense.

Andrés Iniesta – Un’epoca blaugrana

Dopo aver lasciato il Barcellona nel 2018, Andrés Iniesta ha continuato la sua carriera in Giappone con il Vissel Kobe. Nel 2023, a 39 anni, ha firmato con l’Emirates Club negli Emirati Arabi Uniti. Nonostante un debutto difficile, ha contribuito con 5 gol in 23 partite. Nel 2024, a 40 anni, ha annunciato il suo ritiro dal calcio giocato per intraprendere la carriera da allenatore.

Gerard Piqué – Il ‘gladiatore’ del Barcellona

Piqué ha trascorso 14 stagioni nel Barcellona, vincendo tutto (Champions, Liga, Coppe). Ritiratosi a metà della stagione 2022-2023, ha detto addio tra le lacrime al Camp Nou. È ora imprenditore e promotore della Kings League.

Carles Puyol – Il ‘leone’ del Camp Nou

Carles Puyol è stato per oltre un decennio il cuore pulsante della difesa del Barcellona, nonché uno dei capitani più amati e rispettati nella storia del club. Cresciuto nella cantera blaugrana, ha esordito con la prima squadra nel 1999 e ha giocato tutta la carriera con una sola maglia, fino al ritiro nel 2014.

Conosciuto per la sua grinta, integrità e spirito da leader, Puyol ha collezionato:

  • 593 presenze ufficiali con il Barcellona
  • 6 Liga,
  • 3 Champions League,
  • 2 Coppe del Re,
  • e numerosi trofei internazionali.

In nazionale ha vinto l’Europeo 2008 e il Mondiale 2010, contribuendo in modo decisivo, anche con un leggendario gol di testa nella semifinale contro la Germania.

Puyol è stato il simbolo di un calcio fatto di sacrificio e passione. Dopo il ritiro ha ricoperto brevemente ruoli dirigenziali nel Barcellona, per poi dedicarsi a progetti personali. La sua immagine, quella di un capitano che trascinava la squadra con l’esempio, resta indelebile per i tifosi.

Xavi Hernández – L’architetto del tiki-taka blaugrana

Xavi ha rappresentato per anni il cervello del Barcellona e della Spagna. Ha trascorso 17 stagioni con la maglia blaugrana, collezionando oltre 750 presenze, il che lo rende uno dei giocatori più presenti nella storia del club. Insieme a Iniesta e Busquets ha formato uno dei centrocampi più dominanti della storia del calcio.

Con il Barça ha vinto tutto:

  • 4 Champions League
  • 8 Liga
  • 3 Coppe del Re
  • e numerosi altri trofei nazionali e internazionali.

Nel 2015 ha lasciato il club per concludere la carriera in Qatar, all’Al-Sadd, dove ha giocato fino al 2019. Successivamente è diventato allenatore del club qatariota, e nel 2021 è tornato a casa, al Barcellona, come allenatore della prima squadra. Ha vinto la Liga 2022-2023, ma ha annunciato l’addio alla panchina blaugrana nel 2024.

Xavi, come Maldini, Totti o Zanetti, rappresenta la fedeltà, l’intelligenza e la classe. È stato il simbolo di un’era del calcio basata sul possesso palla, sullo stile e sull’eleganza. Il suo contributo ha ridefinito il ruolo del centrocampista moderno.

L’Italia: lo ‘Stivale’ tricolore che ha sfornato alcune delle più grandi ed iconiche ‘bandiere’ del calcio europeo

Come fare, poi, a non menzionare alcuni dei più iconici calciatori che hanno dedicato quasi tutta – se non tutta – la loro carriera a un solo club.

Paolo Maldini – Il simbolo eterno del Milan

Paolo Maldini è la quintessenza del “one-club man”: ha vestito la maglia del Milan per 25 stagioni, collezionando oltre 900 presenze tra campionato e coppe. Capitano per eccellenza, ha vinto 5 Champions League, 7 Scudetti e numerosi altri trofei. Si è ritirato nel 2009, lasciando un’eredità indelebile. Oggi continua a rappresentare il Milan, anche se il suo ruolo dirigenziale si è concluso nel 2023.

Francesco Totti – L’ottavo re di Roma

Francesco Totti ha incarnato l’anima della AS Roma per oltre 25 anni. Ha esordito giovanissimo e non ha mai lasciato il club, diventandone il capitano e il volto simbolo. Con oltre 600 presenze e 250 gol in Serie A, ha vinto uno Scudetto nel 2001. Si è ritirato nel 2017, tra le lacrime di un Olimpico gremito. Dopo il ritiro ha avuto un’esperienza dirigenziale con la Roma, ma ha poi intrapreso strade indipendenti.

Daniele De Rossi – Il capitano della Roma

Daniele De Rossi ha trascorso tutta la sua carriera alla Roma, diventando il capitano e simbolo del club. Nel 2019, ha deciso di lasciare la Roma per intraprendere una nuova avventura in Argentina con il Boca Juniors, dove ha concluso la sua carriera nel 2020.

Alessandro Del Piero – Il ‘principe’ della Juventus

Alessandro “Alex” Del Piero è stato il volto della Juventus per quasi due decenni. Ha indossato la maglia bianconera in oltre 700 partite, diventandone il miglior marcatore di sempre. Ha vinto tutto: Scudetti, Coppe nazionali e una Champions League nel 1996. Dopo la Juventus, ha giocato brevemente in Australia e India, prima di ritirarsi nel 2014. Ora è opinionista e imprenditore, ma sempre legato al mondo Juve.

Gianluigi Buffon – Il ‘guardiano’ d’Italia

Buffon ha difeso la porta della Juventus per oltre 20 anni, con una parentesi di una stagione al Paris Saint-Germain. Ha collezionato oltre 650 presenze in Serie A e ha vinto 10 Scudetti, oltre al Mondiale del 2006 con l’Italia. Si è ritirato definitivamente nel 2023, dopo un’ultima esperienza al Parma. È uno dei portieri più vincenti e rispettati della storia del calcio.

Giorgio Chiellini – Il ‘muro’ bianconero

Dopo una lunga carriera alla Juventus, Giorgio Chiellini ha deciso di trasferirsi negli Stati Uniti per giocare con i Los Angeles FC. La sua partenza ha segnato la fine di un’era per la Juventus e per il calcio italiano.

Javier Zanetti – Il ‘treno’ dell’Inter

Zanetti è stato l’instancabile capitano dell’Inter per 19 stagioni. È il calciatore con più presenze nella storia nerazzurra, simbolo di professionalità e attaccamento alla maglia. Ha vinto tutto con l’Inter, compreso il “Triplete” del 2010 sotto la guida di Mourinho. Si è ritirato nel 2014 e oggi ricopre un ruolo da vicepresidente del club.

Questi campioni rappresentano non solo il cuore pulsante delle loro rispettive squadre, ma anche un modello di fedeltà, passione e longevità ormai sempre più raro nel calcio moderno. Le loro carriere sono intrise di emozioni e sacrifici che li hanno resi leggende viventi, non solo per i tifosi dei loro club ma per gli appassionati di calcio in tutto il mondo.

Questi addii rappresentano la fine di un’era in cui la fedeltà a un solo club era la norma. Oggi, nel calcio moderno, tali esempi sono sempre più rari, ma rimangono nella memoria collettiva come simboli di passione, dedizione e amore per il calcio.

Due menzioni d’onore: Messi e CR7 hanno scritto la storia non solo dei club in cui hanno giocato, ma di un’intera epoca calcistica

Concludiamo con due menzioni d’onore obbligatorie, che, pur non essendo “one-club men”, hanno segnato un’epoca irripetibile nei loro rispettivi club:

Lionel Messi – Il ‘dio’ del Camp Nou

L’argentino Lionel Messi ha scritto la storia del Barcellona. In 17 stagioni con la prima squadra (2004–2021), ha giocato 778 partite e segnato 672 gol, diventando il miglior marcatore della storia del club e vincendo:

  • 10 Liga,
  • 4 Champions League,
  • 7 Coppe del Re,
  • e numerosi altri titoli individuali, tra cui 7 Palloni d’Oro mentre era al Barça.

Nel 2021, tra le lacrime, ha lasciato il club per il Psg a causa di problemi economici e gestionali della società. Anche se ha proseguito altrove, il suo nome resterà per sempre sinonimo di Barcellona.

Cristiano Ronaldo – L’era CR7 al Real Madrid

Cristiano Ronaldo ha trasformato il Real Madrid nel club più dominante d’Europa nel nuovo millennio. Arrivato nel 2009, il portoghese ha giocato 9 stagioni e segnato 450 gol in 438 partite, diventando il miglior marcatore della storia del club.

Con i ‘Blancos’ ha vinto:

  • 4 Champions League,
  • 2 Liga,
  • 2 Coppe del Re,
  • 3 Supercoppe europee e 3 Mondiali per club.

Ha lasciato Madrid nel 2018 per la Juventus, ma la sua eredità al Santiago Bernabéu è eterna. Il Real Madrid di Ronaldo è stato una macchina da gol e da trofei.

Anche se Messi e Cristiano Ronaldo hanno cambiato club, il loro impatto rispettivamente al Barcellona e Real Madrid è stato così profondo da collocarli di diritto tra le leggende più grandi della storia del calcio mondiale ed europeo.

Tags: apertura

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