Roma, 11 agosto 2025 – La quinta sessione dell’Intergovernmental Negotiating Committee delle Nazioni Unite, dedicata al negoziato per un trattato globale giuridicamente vincolante contro l’inquinamento da plastica, si è conclusa senza il raggiungimento di un consenso sui punti chiave. La situazione, segnalata da Plastic Free Onlus, associazione italiana presente come Osservatore a Ginevra, conferma le difficoltà nel definire un accordo ambizioso e condiviso.
Divergenze e ostacoli nel negoziato sulla plastica
Le principali divergenze riguardano la definizione delle plastiche problematiche e prioritarie, l’inclusione delle microplastiche, i meccanismi di finanziamento a sostegno soprattutto dei paesi in via di sviluppo, e l’adozione di obiettivi chiari e misurabili per la riduzione e gestione sostenibile della plastica. Il testo negoziale, anziché semplificarsi, si è invece allungato e frammentato, con numerose parentesi e opzioni alternative che complicano ulteriormente il percorso. A destare preoccupazione è anche la presenza significativa di rappresentanti dell’industria della plastica in alcune delegazioni, elemento che solleva dubbi sulla volontà di raggiungere un accordo efficace e senza compromessi al ribasso.
Silvia Pettinicchio, Global Strategy Director di Plastic Free Onlus, ha sottolineato come l’assenza di consenso non debba scoraggiare, ma spingere a raddoppiare l’impegno e la determinazione. “È fondamentale mantenere l’attenzione sugli obiettivi reali: proteggere il pianeta e le comunità dalla crisi globale della plastica. Serve un accordo ambizioso, inclusivo e tempestivo, capace di superare divisioni e interessi di parte”, ha dichiarato.
L’impegno italiano e la High Ambition Coalition
Un particolare incoraggiamento è rivolto alla delegazione italiana, attiva all’interno della High Ambition Coalition (HAC), che riunisce l’Unione Europea, Canada, Regno Unito, Australia, Nuova Zelanda, Norvegia, Svizzera, Messico, Cile e altri paesi. Questo gruppo sta spingendo per un trattato forte, efficace e senza compromessi al ribasso. Tuttavia, il tempo a disposizione per definire un testo condiviso si sta rapidamente esaurendo: l’obiettivo di concludere i negoziati entro la fine del 2024 non è stato raggiunto, e ogni ulteriore ritardo rischia di compromettere la possibilità di adottare presto un trattato vincolante per fermare l’inquinamento da plastica.
Plastic Free Onlus, con i suoi oltre 260.000 volontari impegnati in azioni di sensibilizzazione e pulizia ambientale, ribadisce la necessità urgente di un impegno globale che vada oltre le divergenze e gli interessi particolari per mettere al centro il bene collettivo e la tutela ambientale.
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