Domani, 10 maggio alle ore 10, si svolgerà una manifestazione in Piazza del Pantheon a Roma contro il Piano di Riarmo europeo da 800 miliardi di euro
Domani, 10 maggio, la storica Piazza del Pantheon a Roma sarà il palcoscenico di una mobilitazione significativa contro il Piano di Riarmo europeo, che prevede investimenti per 800 miliardi di euro. Questa iniziativa fa parte della campagna europea “Stop ReArm Europe”, che ha già ottenuto oltre 900 adesioni in 18 paesi dell’Unione Europea, con più di 250 adesioni provenienti dall’Italia. Le adesioni comprendono un ampio ventaglio di associazioni, comitati cittadini, partiti politici e movimenti della società civile, dimostrando un forte sentimento di opposizione a politiche militariste.
Unione per la pace
La manifestazione di domani è il risultato della collaborazione di oltre 60 realtà diverse, unite da un obiettivo comune: fermare quelle che vengono considerate politiche bellicistiche non solo dell’Italia, ma anche degli altri Stati membri dell’UE. Gli organizzatori puntano a costruire un percorso di partecipazione attiva, sia dentro che fuori le istituzioni, per dare voce a chi chiede un futuro di pace. La mobilitazione di domani rappresenta solo il primo passo di un’azione coordinata, che culminerà nella settimana del 21 giugno, in concomitanza con il vertice NATO all’Aja, dove sono previste manifestazioni e azioni in diversi paesi.
Un appello alla speranza
In un messaggio di speranza, gli attivisti hanno rivolto un appello al nuovo Papa Leone XIV, affinché affronti le sfide della pace e della giustizia sociale. Il movimento spera che il Pontefice e tutte le forze politiche, scientifiche e culturali si uniscano nella lotta contro il riarmo, la guerra e l’autoritarismo. “Restare umani” è l’invito lanciato dagli organizzatori a tutti coloro che desiderano un mondo migliore.
Una mobilitazione globale
Tra le sigle partecipanti, oltre ad Arci e Rete No Disarmo, spicca la presenza della Comunità palestinese di Roma, che sottolinea l’importanza di una solidarietà globale nella lotta per la pace. La manifestazione non è solo un evento locale, ma un momento di riflessione e azione collettiva, che mira a dare voce a chi crede che la vera sicurezza derivi dalla cooperazione e dalla diplomazia, piuttosto che dall’armamento e dalla guerra.