La scorsa settimana, l’Iran avrebbe consegnato missili a lungo raggio alle milizie sciite in Iraq, segnando una novità nel suo supporto militare. I missili, trasferiti dalle Guardie Rivoluzionarie, potrebbero colpire obiettivi anche in Europa
Secondo quanto riportato dal quotidiano britannico The Times, l’Iran avrebbe fornito dei missili a lungo raggio alle milizie sciite irachene. Se confermato, questo evento segnerebbe un significativo cambio di strategia per Teheran e potrebbe avere ripercussioni notevoli sulle dinamiche geopolitiche del Medio Oriente. Infatti, con questa mossa, l’Iran non solo rafforzerebbe la propria influenza nella regione, ma aumenterebbe anche il rischio di conflitti armati, rendendo la situazione ancora più instabile.
La consegna di missili a lungo raggio segna un cambio di strategia
Secondo il Times, il trasferimento delle armi sarebbe stato effettuato dall’aeronautica delle Guardie Rivoluzionarie iraniane, un’unità militare cruciale per l’espansione dell’influenza iraniana in Iraq. I missili, capaci di colpire obiettivi a oltre mille chilometri di distanza, potrebbero essere utilizzati non solo all’interno dell’Iraq, ma anche in potenziali attacchi contro obiettivi in Europa. Anche se le autorità iraniane non hanno confermato ufficialmente questa capacità, la possibilità di un uso offensivo di tali armamenti è un fattore di crescente preoccupazione.
Un contesto di crescente militarizzazione
La consegna di missili a lungo raggio sarebbe avvenuta in un contesto di crescente militarizzazione della regione. Le milizie sciite irachene, già supportate da Teheran, hanno dimostrato di possedere un arsenale considerevole, ma l’introduzione di armamenti avanzati rappresenterebbe comunque un salto qualitativo importante. Gli esperti avvertono che questa situazione potrebbe alterare l’equilibrio di potere, aumentando le possibilità di conflitto armato e provocando reazioni da parte di paesi vicini come Israele e Arabia Saudita, che vedono l’Iran come una minaccia diretta.