Il Consiglio d’Europa ha avviato le procedure legali per la creazione del tribunale speciale destinato a perseguire i responsabili dell’aggressione contro l’Ucraina
I recenti sviluppi sulla creazione di un tribunale speciale per Kiev rappresentano un passo cruciale nella risposta internazionale all’aggressione russa contro l’Ucraina. Durante una riunione dei ministri degli Esteri dei Paesi membri del Consiglio d’Europa, tenutasi a Lussemburgo, è stata approvata formalmente la procedura legale per istituire questo tribunale. Questa iniziativa ha ricevuto il sostegno di oltre 38 Stati e dell’Unione Europea già il 9 maggio, evidenziando l’importanza di un’azione coordinata a livello internazionale.
Compiti del tribunale
Il tribunale avrà il compito di giudicare i responsabili dei crimini commessi durante il conflitto, un passo necessario per garantire giustizia alle vittime e responsabilizzare i colpevoli delle violazioni dei diritti umani. I ministri hanno sottolineato il “fermo sostegno” all’Ucraina, evidenziando che questo impegno si traduce non solo nella creazione del tribunale, ma anche nella realizzazione di un registro per i danni di guerra. Questo registro potrebbe includere, in futuro, anche le violazioni perpetrate contro i minori.
Commissione per le richieste di risarcimento
Un tema centrale emerso durante l’incontro riguarda la necessità di istituire una commissione per le richieste di risarcimento, possibilmente sotto l’egida del Consiglio d’Europa. Questo organismo avrebbe il compito di esaminare le richieste di risarcimento da parte delle vittime del conflitto, affrontando le conseguenze devastanti della guerra e garantendo un supporto concreto a chi ha subito danni.
Ritorno dei bambini ucraini
In aggiunta, i ministri hanno riaffermato l’importanza di garantire il ritorno dei bambini ucraini che sono stati deportati o trasferiti con la forza in Russia, un tema che ha sollevato preoccupazioni a livello internazionale. A Strasburgo, si stima che il processo per l’istituzione del tribunale possa concludersi rapidamente, con l’obiettivo di finalizzare tutto entro la fine dell’anno. Una volta completata questa fase, gli Stati membri dovranno procedere alla ratifica dei testi giuridici attraverso le loro procedure nazionali, un passaggio fondamentale per l’effettiva attuazione di questo progetto ambizioso.