Irene Manzi, capogruppo del Partito Democratico, ha criticato il governo Meloni per la crisi gravissima dell’industria cinematografica italiana, causata, secondo lei, da scelte politiche errate e mancanza di dialogo
Il settore cinematografico italiano sta affrontando una fase di grave crisi, con le responsabilità che ricadono in gran parte sul governo guidato da Giorgia Meloni. Recentemente, Irene Manzi, capogruppo del Partito Democratico in commissione Cultura alla Camera, ha espresso forti preoccupazioni riguardo alla situazione attuale dell’industria cinematografica. Secondo Manzi, il ministro della Cultura dovrebbe mostrare la stessa attenzione per le problematiche interne che ha dimostrato nel contesto europeo, dove ha evidenziato il rischio dei dazi e il valore strategico del cinema.
La crisi dell’industria cinematografica
L’industria cinematografica italiana, da sempre considerata un’eccellenza nazionale, sta affrontando difficoltà senza precedenti, aggravate da scelte politiche che hanno portato a tagli significativi nelle risorse destinate al settore. Queste misure hanno generato un clima di incertezza che ha colpito duramente una filiera già fragile, mettendo a rischio posti di lavoro e progetti in corso. Manzi sottolinea che l’assenza di dialogo tra il governo e gli operatori del settore ha contribuito a questa situazione critica, rendendo necessario un confronto pubblico e trasparente.
L’appello al governo
Il richiamo di Manzi al governo è chiaro: è fondamentale che l’esecutivo si fermi a riflettere e apra un dibattito costruttivo in Parlamento. Questo incontro dovrebbe essere un’occasione per ascoltare le voci dei professionisti del cinema, evitando attacchi o tentativi di delegittimazione da parte della maggioranza. Le proposte e le critiche provenienti dal mondo del cinema non possono essere sottovalutate; meritano, invece, un’attenzione seria e risposte concrete.