Seduta accesa in aula per le indagini su Sala e Tancredi: proteste, sospensione temporanea e accuse da Lega e FdI. Il sindaco chiarisce la posizione della giunta.
Milano, 11 novembre 2024 – Un clima di forte tensione ha caratterizzato l’apertura del Consiglio comunale di Milano, convocato alle 16:30 di oggi, a seguito delle recenti vicende giudiziarie che coinvolgono il sindaco Beppe Sala e l’assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi. Le proteste dei consiglieri comunali di Lega e Fratelli d’Italia, unitamente alle contestazioni del pubblico presente in aula, hanno segnato un inizio di seduta particolarmente acceso e conflittuale.
Proteste e contestazioni in aula: Lega e Fratelli d’Italia chiedono le dimissioni di Sala
Durante la seduta odierna, i consiglieri comunali di Lega e Fratelli d’Italia hanno manifestato in modo esplicito la propria contrarietà alla giunta guidata da Sala. Per alcuni minuti hanno occupato il centro dell’aula, esponendo cartelli con la scritta “dimissioni” e posizionando scatolini sui banchi, simbolo del cosiddetto “trasloco di Sala”. Dal pubblico, le proteste sono esplose in ripetuti “buuu” e slogan quali “a casa, a casa”, “avete rovinato la città” e “vergogna”.
Nel corso del dibattito, il sindaco Sala è stato interrotto anche da battibecchi con il capogruppo di Fratelli d’Italia, Riccardo Truppo, che ha, tra l’altro, preso documenti dai banchi della giunta e li ha gettati in un cestino, definendoli “lavoro inutile” e simbolo di un “modello Milano” da superare. La presidente dell’aula, Elena Buscemi, ha dovuto sospendere la seduta per cinque minuti al fine di ristabilire la calma.
Sala risponde sull’inchiesta urbanistica: “Ho ritenuto un atto dovuto prendere le distanze”
In apertura di Consiglio, Beppe Sala ha affrontato direttamente il tema dell’inchiesta urbanistica che lo riguarda, ribadendo che “ho ritenuto un atto dovuto prendere le distanze dal Salva Milano, ma non è una resa”. Il sindaco ha sottolineato la necessità di attendere l’azione del Parlamento sulle questioni normative legate all’urbanistica, spiegando che “un conto sono i singoli episodi di corruzione, un altro le politiche urbanistiche attuate legittimamente a Milano”.
Sala ha inoltre evidenziato la complessità delle leggi urbanistiche italiane, molte delle quali risalgono al 1942, e ha definito la sua amministrazione come parte in giudizio “quando sarà il caso”, auspicando che eventuali illeciti siano sanzionati con fermezza. Ha confermato che la giunta continuerà a difendere le proprie posizioni nelle sedi giudiziarie, sottolineando che i permessi di costruzione e le Scia finora non sono stati annullati dai giudici penali.
Infine, il sindaco ha annunciato che il nuovo Piano di governo del territorio (Pgt) sarà un processo partecipato e senza fretta, con l’obiettivo di valorizzare ulteriormente i quartieri di Milano e consolidare politiche sociali come l’housing sociale.
L’assessore Tancredi, oggetto della richiesta di arresti domiciliari, non era presente in aula e questa mattina non ha partecipato alla giunta, ma nel pomeriggio ha incontrato il sindaco Sala. Il primo cittadino riferirà nuovamente sul tema nella prossima seduta del Consiglio, prevista per lunedì.





