Milano, 20 maggio – È stato scoperto un batterio extraterrestre, denominato Niallia tiangongensis, sulla Stazione Spaziale Tiangong. Simile a un microrganismo di suolo terrestre, il suo studio potrebbe rivelarsi cruciale per le future missioni spaziali. La sua capacità di adattamento offre interessanti prospettive sulla biotecnologia spaziale
Un’importante scoperta scientifica ha avuto luogo a bordo della Stazione spaziale cinese Tiangong, dove è stato identificato un batterio sconosciuto, denominato Niallia tiangongensis. Questo microrganismo, apparentemente affine a un batterio del suolo noto come Niallia circulans, è stato rinvenuto grazie ai tamponi prelevati dall’equipaggio della missione Shenzhou-15 nel maggio 2023. Gli scienziati coinvolti, appartenenti allo Shenzhou Space Biotechnology Group e all’Institute of Spacecraft System Engineering di Pechino, hanno presentato i risultati della loro ricerca nel prestigioso International Journal of Systematic and Evolutionary Microbiology.
La scoperta di Niallia tiangongensis
La scoperta di N. tiangongensis solleva interrogativi affascinanti. Gli scienziati non sono certi se questo batterio si sia evoluto direttamente nello spazio o se sia giunto sulla Stazione come spora, mantenendo alcune delle sue caratteristiche distintive. Ciò che è certo, però, è la straordinaria capacità di adattamento di questo batterio, che ha dimostrato di saper scomporre la gelatina come fonte di azoto e carbonio. Questa abilità è cruciale per la formazione di biofilm, strutture protettive che i batteri possono utilizzare per sopravvivere in ambienti estremi.
Il programma di ricerca
La ricerca è parte del programma China Space Station Habitation Area Microbiome Programme, il quale mira a comprendere meglio come i microrganismi si comportano in condizioni di microgravità. La capacità di adattamento dei batteri in orbita potrebbe rivelarsi fondamentale per le future missioni spaziali di lunga durata, dove l’assistenza vitale e la gestione delle risorse diventeranno sempre più cruciali. È interessante notare che questa scoperta arriva in un momento in cui la comunità scientifica sta esplorando la resistenza dei microrganismi a condizioni ambientali estreme.
La resistenza dei microrganismi
Recenti ricerche hanno dimostrato che i batteri possono adattarsi anche a spazi considerati sterili, come evidenziato dalla scoperta di 26 nuove specie batteriche nelle camere bianche della NASA, utilizzate nel 2007 per preparare il lander Phoenix Mars. Questi studi suggeriscono che alcuni batteri possiedono geni speciali che conferiscono loro resistenza a sostanze tossiche e capacità di riparazione del DNA, permettendo loro di prosperare in ambienti altrimenti inospitali.
Queste scoperte non solo ampliano la nostra comprensione della biologia dei microrganismi, ma pongono anche interrogativi sul loro potenziale impatto sulla salute degli astronauti e sulla loro utilità nelle future esplorazioni spaziali. La ricerca continua a rivelare nuove frontiere, confermando che l’universo è ancora pieno di sorprese, anche a livello microscopico.