Oltre il 40% degli impollinatori invertebrati rischia l’estinzione globalmente, con quasi la metà degli insetti impollinatori in Europa in declino. Il WWF lancia l’allerta in occasione della Giornata Mondiale delle Api, evidenziando il legame tra la loro sopravvivenza e la nostra sicurezza alimentare. È cruciale vietare i neonicotinoidi e promuovere pratiche agrarie sostenibili. L’approvazione della Nature Restoration Law dell’Unione Europea è fondamentale per il ripristino degli habitat vitali per gli impollinatori
Negli ultimi anni, il declino degli impollinatori, in particolare delle api, ha assunto proporzioni allarmanti. Secondo un rapporto del WWF, oltre il 40% degli impollinatori invertebrati è a rischio estinzione a livello globale. In Europa, la situazione è ancor più critica, con quasi la metà degli insetti impollinatori in declino e un terzo di essi minacciato di estinzione. Questa crisi non colpisce solo l’ambiente, ma ha ripercussioni dirette sulla nostra salute e sicurezza alimentare.
L’importanza degli impollinatori
In occasione della Giornata Mondiale delle Api, il WWF ha pubblicato un dossier intitolato “Il futuro in un volo d’ape: perché salvare gli impollinatori significa salvare noi stessi”, che illustra l’importanza vitale di questi insetti. Gli impollinatori, infatti, garantiscono la riproduzione di circa il 75% delle colture alimentari e del 90% delle piante da fiore selvatiche, costituendo un pilastro fondamentale per l’ecosistema. Una sola colonia di api può generare oltre 1.000 euro in frutti e bacche impollinate, una cifra nettamente superiore ai 240 euro derivanti dai prodotti dell’alveare.
Conseguenze sulla salute globale
La crisi degli impollinatori ha già effetti drammatici sulla salute globale. Uno studio pubblicato su Environmental Health Perspectives stima che la riduzione dell’impollinazione contribuisca a circa 500.000 morti premature ogni anno, a causa della diminuzione della disponibilità di frutta, verdura e frutta secca nelle diete. Questi dati evidenziano il legame diretto tra il benessere degli impollinatori e la nostra alimentazione.
Misure di protezione e sfide future
Nel 2018, l’Unione Europea ha preso una misura importante vietando l’uso all’aperto di tre neonicotinoidi, pesticidi noti per i loro effetti devastanti sulle api. Tuttavia, permangono delle deroghe che ne consentono l’uso in serre e in vari Paesi, tra cui l’Italia. Questo solleva interrogativi sulla reale volontà di proteggere gli impollinatori, essenziali per la nostra sicurezza alimentare.
Eva Alessi, responsabile Sostenibilità del WWF Italia, sottolinea che “la crisi degli impollinatori non è un problema che riguarda solo la Natura, è una crisi che colpisce direttamente noi”. È quindi fondamentale intraprendere un cambiamento decisivo, che richiede un intervento incisivo da parte delle istituzioni. Questo include il divieto delle sostanze chimiche più dannose, l’aumento delle superfici agricole dedicate alla conservazione della natura e il sostegno all’agricoltura biologica.
In questo contesto, l’approvazione della Nature Restoration Law da parte dell’Unione Europea rappresenta una chance significativa per invertire la rotta. Questa legge mira a ripristinare almeno il 20% delle aree terrestri e marine dell’UE entro il 2030, inclusi habitat agricoli cruciali per la sopravvivenza degli impollinatori. La salvaguardia delle api e degli altri impollinatori non è solo un compito per gli ambientalisti, ma un imperativo collettivo per garantire un futuro sostenibile a tutte le forme di vita sulla Terra.