Roma, 16 settembre 2025 – Nel corso del convegno “Difesa europea. Sfide e opportunità” organizzato da Forza Italia, il vicepremier e ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani ha voluto ribadire un concetto centrale nel dibattito politico attuale: “È sbagliato dire che i soldi per la difesa sono soldi spesi male, buttati all’aria“. Il leader di Forza Italia ha sottolineato l’importanza del settore della difesa per l’industria italiana, che rappresenta decine di migliaia di posti di lavoro e ha un significativo impatto sulle esportazioni, anche se, ha precisato, dal 7 ottobre l’Italia non esporta più in Israele.
La necessità di investire nella difesa
Tajani ha evidenziato come per troppo tempo in Italia si sia speso poco in materia di difesa, nonostante il contesto attuale sia profondamente mutato rispetto al passato. “Prima c’erano guerre, ma non nel territorio europeo“, ha ricordato, mettendo in guardia sull’importanza di garantire la sicurezza dei cittadini in caso di conflitti, pur ribadendo che “nessuno vuole che scoppi la guerra“.
Riguardo alle risorse, il vicepremier ha spiegato che nell’attuale manovra economica si intende rafforzare il sistema difensivo italiano grazie all’uso del cosiddetto Safe (strumento europeo per la difesa), per cui l’Italia ha richiesto all’Unione Europea 15 miliardi di euro. Questo strumento sarà fondamentale per promuovere una maggiore collaborazione tra Stati membri, con progetti e finanziamenti condivisi.
Difendere tutte le frontiere, Sud ed Est
Un altro punto chiave del suo intervento è stato il rigetto di qualsiasi divisione tra la difesa della frontiera Sud o quella Est. “È sbagliato dividerci sul fatto che serva difendere la frontiera Sud o quella Est, o su dove ci siano più pericoli. Noi dobbiamo difendere tutte le frontiere“, ha affermato Tajani, evidenziando la necessità di una visione integrata e coordinata per la sicurezza nazionale ed europea.
Oltre a queste considerazioni pratiche, il ministro ha richiamato il tema politico e ideale della difesa europea, richiamandosi al grande sogno di Silvio Berlusconi. Tajani ha ricordato che l’ex presidente del Consiglio aveva parlato di un esercito unico europeo, idea che oggi riacquista centralità alla luce delle nuove sfide geopolitiche, tra cui la guerra alle porte dell’Europa e le crescenti minacce esterne.
“Non possiamo non porci il tema della difesa europea dal punto di vista politico, come partiti, come Paesi e come Unione europea“, ha detto. La difesa della patria, ricorda la Costituzione italiana, è un “sacro dovere del cittadino“, principio da cui partire per costruire una solida industria europea della difesa, in collaborazione anche con Paesi Nato come Regno Unito, Turchia e Stati Uniti.
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