Varese, 7 novembre 2025 – La scena politica lombarda registra una nuova frattura all’interno del filone politico guidato da Roberto Vannacci, figura che negli ultimi anni aveva cercato di consolidare la sua presenza nel Nord Italia con un progetto ambizioso ma ora apparso sempre più in difficoltà. A rompere gli equilibri è Stefania Bardelli, nota come “la bersagliera” per il suo stile deciso e combattivo, storica sostenitrice del cosiddetto vannaccismo a Varese, città simbolo della tradizione leghista.
La rottura a Varese: Bardelli prende le distanze da Vannacci
Nel cuore di una realtà politica che aveva visto Vannacci crescere come leader carismatico, Bardelli ha scelto di prendere le distanze, formalizzando la sua uscita dal Team Vannacci Vidoletti di Varese. Questa decisione segna un momento di rottura non solo personale ma anche strategica, poiché Bardelli rappresentava un punto di riferimento importante per il movimento nell’area varesina, storicamente terreno fertile per il leghismo.
La “bersagliera” non ha nascosto la sua delusione nei confronti del generale, come ironicamente definisce Vannacci, sottolineando come il progetto politico sia ormai alle corde, soffocato da una serie di ambiguità e da una mancanza di coerenza che ne hanno minato la credibilità. Il riferimento è chiaro: il movimento, nato con grandi ambizioni di rilancio e radicamento nel tessuto sociale del Nord, sta vivendo una fase di dismissione che rischia di comprometterne definitivamente la sopravvivenza.
Solo qualche settimana fa però, la stessa Stefania Bardelli tesseva le lodi del generale in un’intervista a Newzgen.
Le implicazioni per il futuro del movimento
La defezione di Bardelli arriva in un momento delicato, in cui il panorama politico locale e regionale vede una competizione sempre più serrata tra formazioni tradizionali e nuove realtà emergenti. La perdita di un esponente di spicco come lei potrebbe accelerare il declino di un movimento che, fino a pochi anni fa, godeva di un sostegno significativo nelle province lombarde.
Gli osservatori politici sottolineano come la scelta di Bardelli possa essere interpretata anche come un segnale di malcontento interno più ampio, che potrebbe tradursi in ulteriori defezioni o addirittura in una riorganizzazione completa delle forze politiche nel Nord Italia. La partita, tuttavia, è ancora aperta e il futuro di Vannacci e del suo progetto resta incerto.
La “bersagliera” ha espresso con franchezza la sua amarezza, definendo il leader ormai più un simbolo di un passato ingombrante che un punto di riferimento per il cambiamento. Questa rottura rappresenta dunque un ulteriore scossone nella politica locale, con possibili ripercussioni anche a livello nazionale, vista la storica importanza strategica del Nord per le dinamiche politiche italiane.






