Il segretario generale della Cgil sul referendum e in particolare sul Jobs Act: “Ha aumentato le forme di lavoro con meno tutele e diritti”
Genova, 09 maggio – Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, accusa il governo di menzogne riguardo ai posti di lavoro creati dal Jobs Act, sottolineando l’aumento della precarietà e dei licenziamenti. Invita a sostenere i referendum dell’8 e 9 giugno per tutelare maggiormente i diritti dei lavoratori. Se raggiunto il quorum, le nuove norme miglioreranno tutele per i giovani e le donne, riducendo la precarietà e migliorando le condizioni lavorative.
Il dibattito sul Jobs Act continua a infiammarsi in Italia, con il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, che ha recentemente accusato l’ex premier Matteo Renzi di “mentire sapendo di mentire” riguardo agli effetti di questa controversa riforma del lavoro. Durante una visita a Genova, Landini ha messo in luce le conseguenze negative del Jobs Act, sottolineando come abbia contribuito a una crescente precarietà lavorativa e a un deterioramento dei diritti dei lavoratori nel paese.
Le conseguenze del Jobs Act
Secondo Landini, l’eredità del Jobs Act è evidente: “Con questo provvedimento, i licenziamenti sono diventati più facili, senza possibilità di reintegro”. Ha evidenziato che l’implementazione di questa riforma ha portato a un aumento del lavoro precario, del part-time involontario e dei contratti a termine. Questo scenario, a suo avviso, rappresenta una grave regressione nei diritti dei lavoratori, che si trovano sempre più vulnerabili e privi di tutele adeguate.
La situazione delle partite Iva
Landini ha anche messo in evidenza l’aumento delle partite Iva e delle forme di lavoro autonome, ma ha avvertito che questo ha comportato una diminuzione delle garanzie e dei diritti fondamentali. Ha affermato: “La situazione è sotto gli occhi di tutti”, richiamando l’attenzione sul fatto che le riforme degli ultimi vent’anni hanno penalizzato in particolare giovani e donne, le categorie più vulnerabili nel mercato del lavoro.
L’importanza dei referendum
Con i referendum in programma per l’8 e 9 giugno, Landini ha sottolineato l’importanza di raggiungere il quorum per garantire diritti e tutele maggiori ai lavoratori. Ha dichiarato: “Se i referendum passano, potremo migliorare le condizioni di lavoro, ridurre la precarietà e tutelare meglio i lavoratori contro infortuni e morti sul lavoro”. Ha evidenziato la necessità di affrontare la questione dei subappalti e di estendere la cittadinanza a chi lavora in Italia, ma non ha ancora il diritto di voto.
La Cgil si sta mobilitando per sensibilizzare l’opinione pubblica su queste tematiche, ritenendo che il futuro del lavoro in Italia debba necessariamente passare attraverso una maggiore tutela dei diritti dei lavoratori. La battaglia di Landini non è solo un richiamo alla responsabilità politica, ma anche un appello alla coscienza sociale, invitando tutti a riflettere sull’importanza di un lavoro dignitoso e rispettato.