Roma, 6 agosto 2025 – In occasione dell’80° anniversario del primo bombardamento nucleare su Hiroshima, il presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, ha rinnovato un fermo appello contro l’uso delle armi atomiche, sottolineando l’importanza della non proliferazione nucleare e della pace mondiale.
L’eredità tragica di Hiroshima e Nagasaki
Il 6 agosto 1945, la città giapponese di Hiroshima fu colpita dalla prima bomba atomica sganciata nella storia della guerra, seguita tre giorni dopo dal bombardamento di Nagasaki. Le esplosioni, come ricordato dal capo dello Stato, rappresentano un evento apocalittico che ha disintegrato interi quartieri in un istante, causando decine di migliaia di vittime civili innocenti e lasciando una ferita indelebile nella memoria collettiva.
Questi eventi sono “moniti eterni di una memoria universale”, ha affermato Mattarella, che testimoniano “dove può portare la furia distruggitrice dell’uomo” ma anche “un esempio di resilienza e di ciò che è possibile costruire con la pace”. La città di Hiroshima, oggi un importante centro industriale e simbolo di rinascita, ospita il Parco del Memoriale della Pace e il Museo della Pace, luoghi di riflessione e testimonianza storica.
Nessuna guerra nucleare può essere vinta
Nel suo discorso, il presidente Mattarella ha ribadito che nessuna guerra nucleare può essere combattuta o vinta, perché comporterebbe il rischio di mettere a repentaglio la stessa esistenza della vita sul pianeta. “L’uso o anche la sola concreta minaccia di usare armamenti nucleari nei conflitti appare un crimine contro l’umanità”, ha sottolineato, richiamando alla responsabilità e al rispetto degli organismi internazionali preposti al controllo e alla salvaguardia del disarmo.
Il presidente ha inoltre ricordato che il Trattato di Non Proliferazione, ratificato cinquant’anni fa dall’Italia, rimane un pilastro fondamentale del sistema multilaterale costruito nel secondo dopoguerra e che il suo abbandono rischierebbe di alimentare ulteriormente tensioni e conflitti globali. In un mondo segnato da crescenti contrapposizioni, il messaggio di Mattarella si colloca come un invito urgente a mantenere e rafforzare l’architettura globale del disarmo nucleare.






