Landini sollecita interventi legislativi e maggiori tutele contro i rischi climatici nei luoghi di lavoro, chiedendo sicurezza e ammortizzatori anche per i più fragili.
Roma, 4 luglio 2025 – Maurizio Landini, segretario generale della Cgil dal 2019, ha espresso un giudizio critico sul protocollo sul caldo per i lavoratori, definendolo insufficiente di fronte a una situazione che va oltre l’emergenza temporanea per configurarsi come un problema strutturale legato al cambiamento climatico.
“Non basta il protocollo: serve una legge strutturale”
A margine del suo intervento alla Festa dell’Unità di Roma, Landini ha chiarito che il protocollo attuale stabilisce solo linee generali e rimanda a ulteriori accordi, ma in realtà “serve di più: provvedimenti concreti da parte delle Regioni e delle singole imprese”. L’ex segretario generale della FIOM, noto per il suo impegno sindacale da decenni, ha sottolineato che la questione non è un fatto eccezionale, bensì un cambiamento climatico strutturale con cui bisogna fare i conti in maniera sistemica.
“C’è un’emergenza reale – ha affermato Landini – e le persone più fragili rischiano la vita.” Per questo motivo il leader della Cgil ha ribadito la necessità di adottare provvedimenti legislativi che garantiscano la sicurezza nei luoghi di lavoro e l’accesso agli ammortizzatori sociali, anche per categorie finora escluse come i rider. Landini ha anche auspicato una riorganizzazione generale del lavoro, pensata in funzione del clima che cambia.
La posizione della Cgil: sicurezza e tutela per tutti i lavoratori
Nel suo intervento, Landini ha ricordato che la Cgil ha già dato indicazioni ai delegati e ai rappresentanti per la sicurezza affinché non si accettino condizioni di lavoro rischiose. “Siamo in emergenza – ha concluso – e continuare a far finta di nulla è irresponsabile”.
Maurizio Landini, nato a Castelnovo ne’ Monti nel 1961, è un sindacalista di lunga esperienza che ha guidato la FIOM dal 2010 al 2017 e dal 2019 è a capo della Cgil, la più grande confederazione sindacale italiana. Nel corso della sua carriera ha sempre posto al centro il tema della tutela dei lavoratori e dei diritti sindacali, affrontando importanti vertenze come quella dell’Ilva di Taranto e denunciando le criticità di riforme come il Jobs Act. La sua analisi sul caldo nei luoghi di lavoro si inserisce in un quadro più ampio di attenzione alle condizioni dei lavoratori in un contesto di mutamenti climatici e sociali che richiedono risposte legislative adeguate e tempestive.
Fonte: Stefano Chianese - Caldo, Landini: "Emergenza strutturale, servono leggi. Il protocollo non basta"