Cinecittà torna protagonista nel cinema mondiale grazie a nuove strategie, gestione efficiente e fondi PNRR, attirando investimenti internazionali e valorizzando i giovani talenti.
Roma, 5 luglio 2025 – Il ministro della Cultura Alessandro Giuli, intervenendo alla manifestazione “Piazza Italia” organizzata da Fratelli d’Italia all’Eur, ha tracciato un bilancio del rilancio di Cinecittà, evidenziando una trasformazione radicale rispetto al passato. Secondo Giuli, prima dell’attuale gestione, lo storico complesso cinematografico romano era caratterizzato da una burocrazia soffocante, lentezze amministrative e fondi del PNRR bloccati, paragonandolo addirittura all’Unione Sovietica.
La rinascita di Cinecittà: dal “cratere ribollente” a polo mondiale del cinema
Il ministro ha descritto la situazione di Cinecittà fino a metà agosto 2024 come un “cratere ribollente di nulla”, con una reputazione in caduta libera e un’amministrazione discutibile. La svolta, ha spiegato, è arrivata con la nomina di Manuela Cacciamani a amministratrice delegata, che ha saputo instaurare un dialogo efficace con il ministero e ha avviato un vero rilancio. Grazie a questo cambio di passo, è stato possibile riempire i teatri di produzione, accelerare la spesa dei fondi PNRR e restituire a Cinecittà un ruolo da protagonista nell’industria cinematografica mondiale.
Giuli ha inoltre sottolineato il lavoro sinergico con il sottosegretario alla Cultura, Lucia Borgonzoni, con la quale ha ribadito di non avere alcun conflitto, smentendo categoricamente le voci di dissidi. “Lavoriamo fianco a fianco, felici e sorridenti, per un obiettivo comune”, ha dichiarato, evidenziando come oggi Cinecittà rappresenti un’industria viva, con giovani talenti e opere prime che trovano spazio.
Il dialogo internazionale e le riforme del settore cinema
L’esponente del governo ha raccontato un aneddoto con il CEO di Netflix, Ted Sarandos, che dimostra l’interesse internazionale verso la produzione italiana: “Ho cercato di spiegargli l’importanza di produrre in Italia storie legate alla nostra tradizione, ma lui aveva frainteso, pensando che volessimo cambiare il logo di Netflix. Era un misunderstanding, ma mi ha detto che avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di lavorare con Cinecittà”. Questo episodio testimonia la percezione positiva dell’Italia all’estero e l’importanza di comunicare la nostra identità culturale.
Giuli ha infine rivendicato il merito del governo per le riforme nel settore cinematografico e per il ritorno delle grandi produzioni nel nostro Paese. “Siamo diversi da chi ci ha preceduto: loro sapevano chiedere i fondi, noi li sappiamo spendere bene”, ha affermato. Oggi, ha rimarcato, Cinecittà è un simbolo di rinascita, con fondi che arrivano puntuali e produzioni che si moltiplicano, riportando il cinema italiano ai vertici internazionali.
Lucia Borgonzoni, sottosegretaria di Stato al Ministero della Cultura dal marzo 2021, figura chiave nell’attuale gestione di settore, è una politica con un profilo consolidato all’interno del centrodestra. Originaria di Bologna, Borgonzoni è attiva in politica dal 1992 e ha ricoperto molti incarichi istituzionali, tra cui quello di senatrice della Repubblica e di candidata presidente della Regione Emilia-Romagna nel 2020. La sua collaborazione con Giuli testimonia la volontà del governo Meloni di consolidare un quadro di governance stabile e funzionale nel campo culturale.
Alessandro Giuli, ministro della Cultura dal settembre 2024, proviene dal mondo del giornalismo e della cultura, con un passato da presidente della Fondazione MAXXI. La sua nomina ha segnato un cambio di passo nella gestione del ministero, puntando su un rilancio concreto e su una maggiore attenzione alle produzioni culturali italiane, come dimostrato dall’impegno per la rinascita di Cinecittà.
Fonte: Stefano Chianese - Cinema: Giuli "Cinecittà prima di noi era l'Urss, io e Borgonzoni lavoriamo fianco a fianco"