Nel corso di un incontro alla Versiliana di Marina di Pietrasanta, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha espresso una posizione articolata sul conflitto in corso a Gaza e sulle prospettive per il riconoscimento dello Stato di Palestina, affrontando anche le accuse di genocidio mosse contro il governo italiano.
Tajani: “Non c’è genocidio a Gaza, ma situazioni inaccettabili”
Il ministro ha rigettato la definizione di genocidio rispetto all’attuale situazione a Gaza, sottolineando che “genocidio è una decisione preordinata di sterminare un popolo”, come avvenuto storicamente con Hitler contro gli ebrei. Tajani ha riconosciuto che a Gaza si stanno compiendo “cose inaccettabili”, ma ha precisato che si tratta di una guerra in corso in cui viene colpita in modo eccessivo la popolazione civile, che però non ha alcun collegamento con Hamas. Queste dichiarazioni sono arrivate in risposta a una persona che ha accusato il governo italiano di complicità in un genocidio, un’accusa respinta con fermezza dal ministro.
Riguardo alla situazione militare, Tajani ha ribadito la necessità di un cessate il fuoco e ha chiesto ad Hamas di liberare gli oltre 50 ostaggi nelle sue mani, definendo questa liberazione una conditio sine qua non per la ripresa dei negoziati di pace. Ha inoltre sollecitato Israele a cessare le operazioni di bombardamento su Gaza per alleviare le condizioni disperate della popolazione civile. Il ministro si è detto anche contrario a qualsiasi invasione di Gaza e a insediamenti israeliani in Cisgiordania, ritenuti un ostacolo alla soluzione dei due Stati.
“Stato di Palestina: sì, ma quando ci saranno le condizioni”
Antonio Tajani si è detto favorevole al riconoscimento dello Stato di Palestina, ma ha spiegato che attualmente non ci sono le condizioni per procedere: “La Palestina è divisa in due parti, Gaza e Cisgiordania, governate da forze in contrasto fra di loro”. Ha proposto di lavorare a una missione internazionale, sotto l’egida dell’Onu e guidata da un Paese arabo, da attivare una volta raggiunto il cessate il fuoco.
Il ministro ha inoltre annunciato la disponibilità dell’Italia a inviare militari per sostenere la ricostruzione e l’unità palestinese, collaborando con l’Autorità nazionale palestinese e cercando di ottenere il riconoscimento dello Stato palestinese anche da Israele. In questo contesto, ha ricordato che il 1° settembre sarà a Roma il ministro degli Esteri dell’Anp per proseguire il dialogo.
Infine, Tajani ha evidenziato l’impegno italiano nell’accoglienza dei rifugiati provenienti da Gaza, sottolineando che l’Italia è il paese che ha accolto il maggior numero di profughi, con decine di bambini ricoverati negli ospedali pediatrici italiani.
Le dichiarazioni di Tajani si inseriscono in un contesto di tensione internazionale sempre elevata, con il conflitto israelo-palestinese che continua a rappresentare una delle questioni più complesse e delicate della politica estera italiana e globale.






