La questione dell’ex Ilva torna al centro del dibattito politico e sociale in Puglia, con un appello forte e chiaro da parte di Antonio Decaro, candidato governatore del centrosinistra alla Regione Puglia, che chiede la nazionalizzazione e la decarbonizzazione dello stabilimento siderurgico di Taranto, cuore pulsante di un’area da anni segnata da contrasti tra salute, lavoro e sostenibilità ambientale.
Decaro: “L’ex Ilva deve tornare allo Stato per un futuro sostenibile”
Antonio Decaro sottolinea con fermezza che la vicenda dell’Ilva non può essere ridotta a tema di campagna elettorale, ma rappresenta una questione nazionale di primaria importanza. Lo stabilimento, secondo il candidato, è stato portato a Taranto dallo Stato nel 1960 con l’Italsider e ora, se l’acciaio è un settore strategico per il Paese, è sempre lo Stato che deve farsi carico della responsabilità di rilanciare l’impianto. Decaro evidenzia che la recente gara per la vendita dello stabilimento, finalizzata alla decarbonizzazione, non è andata a buon fine, mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro in una comunità che non vuole più dover scegliere tra salute e occupazione. La sua proposta è chiara: la nazionalizzazione dell’ex Ilva, accompagnata da un serio e concreto percorso di decarbonizzazione, per evitare la chiusura dell’impianto e le conseguenti “bombe” sociale ed ecologica sul territorio, con la necessità di nuovi investimenti e un impegno per la bonifica ambientale di un’area vasta dieci volte Bagnoli.
Governo e sindacati: convocazione a Palazzo Chigi per definire il futuro
Sul fronte istituzionale, il governo ha ufficialmente convocato i sindacati metalmeccanici per un incontro che si terrà il 21 maggio 2025 alle ore 11.30 nella Sala Verde di Palazzo Chigi, con l’obiettivo di fare il punto sulla situazione delle Acciaierie d’Italia, società che gestisce l’ex Ilva. L’incontro arriva in un momento delicato, segnato da mobilitazioni e scioperi previsti nei siti produttivi del gruppo, e rappresenta un tentativo di mediazione per garantire la continuità produttiva e tutelare l’occupazione. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha sottolineato l’urgenza di un intervento drastico che segni una svolta rispetto agli ultimi dieci anni, ribadendo la volontà del governo di essere presente e attivo nel trovare soluzioni concrete.
Questi sviluppi si inseriscono in un quadro ancora incerto, con il governo impegnato a gestire l’uscita di ArcelorMittal dalla compagine societaria e a valutare le modalità di un rilancio industriale che tenga insieme lavoro, ambiente e sviluppo economico. La partita per il futuro dell’ex Ilva è dunque aperta, con tutte le implicazioni sociali e ambientali che ne derivano per la città di Taranto e l’intero territorio pugliese.




