A partire da gennaio 2026 ci saranno importanti novità sul bollo auto: ecco tutto ciò che c’è da sapere a riguardo
Importanti novità sul bollo auto a partire dal 2026: la tassa annuale vedrà un cambiamento sostanziale per le vetture immatricolate da gennaio 2026 in poi, mentre per i veicoli già in circolazione non sono previste modifiche immediate. Questa riforma fa parte del 17° decreto attuativo della riforma fiscale, approvato dal Consiglio dei ministri, con l’obiettivo di semplificare il rapporto tra cittadini e amministrazione pubblica.
Le nuove regole per il pagamento del bollo auto dal 2026
Dal 1° gennaio 2026, il bollo auto sarà calcolato sempre in base alla potenza del veicolo e alla sua classe ambientale, ma il pagamento dovrà essere effettuato in un’unica soluzione legata al mese di immatricolazione del veicolo. In pratica, l’automobilista dovrà versare il bollo entro l’ultimo giorno del mese successivo a quello dell’immatricolazione e negli anni successivi sempre entro la stessa scadenza mensile. Questo sistema sostituisce le attuali modalità che prevedono in alcune Regioni la possibilità di pagamenti rateali e scadenze fisse comuni a tutti.
Per le vetture già immatricolate prima del 2026, invece, restano valide le scadenze e le modalità di pagamento attuali, salvo eventuali modifiche locali decise dalle singole Regioni, che continueranno a gestire autonomamente aliquote, esenzioni e tempistiche.
Novità sul bollo per i veicoli in fermo amministrativo e passaggi di proprietà
Un cambiamento significativo riguarda anche i veicoli sottoposti a fermo amministrativo per gravi violazioni del Codice della Strada: mentre fino ad oggi erano esentati dal pagamento del bollo, dal 2026 questa esenzione non sarà più valida. Pertanto, anche se il veicolo non può circolare, il proprietario dovrà comunque versare il bollo.
Per quanto riguarda i passaggi di proprietà, la responsabilità del pagamento del bollo spetta al soggetto registrato come proprietario al Pubblico Registro Automobilistico (PRA) il primo giorno del periodo tributario, cioè il mese di riferimento per il pagamento.
Il superbollo e il contesto delle immatricolazioni auto
Il cosiddetto superbollo, la tassa aggiuntiva per le auto con potenza superiore a 185 kW, rimane invariato, nonostante fosse stata ipotizzata una sua abolizione in passato.
Nel frattempo, il mercato delle immatricolazioni in Italia mostra un trend in calo: a giugno 2025 sono state vendute 132.191 auto, con un decremento del 17,44% rispetto allo stesso mese del 2024. Nei primi sei mesi dell’anno, le immatricolazioni sono diminuite del 3,58%. Questo andamento è in controtendenza rispetto a quello europeo, dove, secondo i dati dell’Acea, si registra un lieve aumento dello 0,1% da inizio anno, grazie soprattutto alla crescita di Paesi come la Spagna (+13,6%) e il Regno Unito (+2,8%).
Le vendite di auto elettriche e ibride proseguono con incrementi a doppia cifra, a fronte di un netto calo delle immatricolazioni di veicoli tradizionali a benzina (-19,5%) e diesel (-27,6%). Tuttavia, aziende come Tesla e il Gruppo Stellantis hanno registrato una flessione delle vendite, pur mantenendo quote di mercato importanti.
Infine, si segnala un aumento del costo medio delle assicurazioni auto, con il premio RC auto che nel 2024 è salito da 371 a 398 euro, una crescita dovuta all’aumento dei costi per il risarcimento dei sinistri, come evidenziato dall’Ania.