In Abruzzo, nel cuore del Parco della Maiella, c’è un borgo che sembra uscito da una cartolina autunnale: Caramanico Terme. Acque termali, natura incontaminata, architetture medievali e atmosfere che profumano di storia lo rendono una meta ideale per chi vuole staccare la spina.
Quando l’aria si fa più fresca e le giornate si accorciano, cresce la voglia di un viaggio che sappia rigenerare corpo e mente. C’è chi cerca la montagna, chi il mare d’autunno, e chi invece sceglie il fascino senza tempo dei borghi italiani. E tra i luoghi che sanno sorprendere in questa stagione, uno spicca per bellezza e autenticità: Caramanico Terme, piccolo gioiello abruzzese immerso nel Parco Nazionale della Maiella, dove natura e tradizione si fondono in un’esperienza indimenticabile.
Caramanico Terme, il borgo sospeso tra storia e leggenda
Arroccato sulle pendici della Maiella, a circa 600 metri di altitudine, Caramanico Terme conta poco più di duemila abitanti ed è considerato uno dei borghi più belli d’Italia. Passeggiare nel suo centro storico significa compiere un viaggio indietro nel tempo, tra vicoli medievali, torri antiche e chiese che custodiscono secoli di storia.
La sua fama è legata soprattutto alle terme, conosciute fin dal XVI secolo. Nel 1576, il frate domenicano Padre Serafino Razzi annotò nel suo diario le proprietà miracolose di una sorgente sulfurea locale, chiamata “Zolfanina”. Secondo le leggende popolari, quell’acqua era in grado di curare persino malattie gravi come la lebbra. Con il passare dei secoli, le sorgenti di Caramanico divennero sempre più note e nel 1836 fu costruito il primo stabilimento termale, sostituito poi nei primi del Novecento dall’attuale complesso della Salute.
Le terme: un’oasi naturale di benessere
Oggi Caramanico è riconosciuto come un vero e proprio centro benessere naturale. Le acque che sgorgano dal sottosuolo, ricche di zolfo e minerali, sono utilizzate sia per trattamenti termali che per cure inalatorie, e hanno reso il borgo una delle principali destinazioni salutistiche d’Italia.
Chi visita il borgo in autunno può concedersi un percorso termale rigenerante, perfetto per affrontare la stagione fredda con nuova energia. Immergersi nelle vasche calde mentre fuori la natura si tinge di giallo e rosso è un’esperienza che unisce relax e suggestione paesaggistica.
Cosa vedere nel borgo
Oltre alle terme, Caramanico offre numerose attrazioni artistiche e architettoniche. Tra le tappe imperdibili:
- Abbazia di Santa Maria Maggiore, risalente all’XI secolo, con i suoi esterni gotici imponenti.
- Chiesa di San Nicola, del XIV secolo, che conserva affreschi di straordinaria bellezza.
- Chiesa di San Tommaso Becket (o di San Tommaso di Paterno), costruita nel XII secolo, celebre per la sua facciata romanica e per i dettagli scultorei.
Il borgo è un intreccio di vicoli lastricati, case in pietra e scorci che si aprono su panorami mozzafiato. Ogni angolo sembra raccontare una storia, ogni via conduce a una sorpresa.
Natura e trekking nel cuore della Maiella
La posizione di Caramanico lo rende il punto di partenza ideale per chi ama la natura. Dal borgo partono numerosi sentieri escursionistici che si snodano nel Parco della Maiella, tra gole, eremi rupestri e panorami che si accendono dei colori dell’autunno.
Uno dei percorsi più affascinanti è quello che porta alle Gole di San Bartolomeo, un canyon naturale incastonato tra le rocce, che custodisce anche l’eremo omonimo, testimonianza della spiritualità eremitica medievale. Altri itinerari conducono verso boschi secolari, dove in questa stagione il foliage trasforma il paesaggio in una tavolozza vivente.
Un autunno lento tra gusto e tradizione
Caramanico non è solo natura e storia: è anche sapori autentici. Le trattorie del borgo propongono piatti tipici abruzzesi che in autunno acquistano un calore speciale: sagne e fagioli, agnello alla brace, formaggi locali come il pecorino di Farindola e dolci rustici come le ferratelle. Un viaggio che diventa anche un percorso del gusto.
Perché visitarlo in autunno
L’autunno regala a Caramanico un’atmosfera intima e suggestiva: meno turisti, paesaggi che cambiano ogni giorno e la possibilità di vivere esperienze autentiche a contatto con la comunità locale. È il momento perfetto per chi vuole staccare la spina, rallentare i ritmi e riscoprire la bellezza delle piccole cose.






