Gli esperti prevedono una stagione 2025-2026 difficile, con la nuova variante Stratus (XFG) del Covid e un mix di virus respiratori che potrebbero colpire milioni di italiani. Ecco cosa sappiamo e come proteggerci.
META DESCRIZIONE: Influenza 2025-2026, rischio milioni di contagi: variante Stratus, sintomi, chi è a rischio, vaccini disponibili e consigli pratici per difendersi.
Con l’arrivo dell’autunno e il calo delle temperature, cresce l’allarme per una stagione influenzale che si annuncia impegnativa. Non si parla solo di raffreddori e malanni stagionali: a preoccupare è il ritorno del Covid-19 con la variante Stratus (XFG), capace di diffondersi rapidamente e già sotto osservazione da parte dell’OMS. A questo si aggiunge l’influenza stagionale, che secondo i dati dall’emisfero sud si presenterà con ceppi aggressivi come A/H3N2 e B/Victoria.
La variante Stratus e i sintomi da tenere sotto controllo
La sottovariante XFG, ribattezzata Stratus, è stata classificata come “under monitoring”: non ci sono prove di una maggiore gravità clinica, ma la sua diffusione è crescente. I sintomi più comuni restano mal di gola, tosse secca, febbre, raffreddore e dolori muscolari, con la raucedine segnalata sempre più spesso. In Italia, solo nella seconda settimana di settembre, si sono registrati quasi 3.000 nuovi casi, segno che il virus è ancora presente.
Influenza stagionale: i dati dall’Australia che preoccupano
Dall’altra parte del mondo, l’Australia ha già affrontato la sua stagione influenzale, offrendo un’anticipazione di ciò che potrebbe accadere in Europa. I virus predominanti sono stati H3N2 e B/Victoria, già inseriti nei vaccini disponibili in Italia. L’esperienza australiana indica un incremento dei contagi e una pressione sugli ospedali. Per il virologo Fabrizio Pregliasco, l’Italia deve prepararsi a un “mescolone di virus respiratori” che potrebbe colpire fino a 16 milioni di persone, come accaduto lo scorso anno.
Chi rischia di più e come proteggersi
Le categorie più vulnerabili restano gli anziani, i malati cronici, le donne in gravidanza, i bambini piccoli e gli immunodepressi. Per loro il vaccino rappresenta la protezione più importante. Il Ministero della Salute raccomanda di iniziare le vaccinazioni da ottobre, così da essere protetti prima del picco invernale. Sono disponibili diversi vaccini, compresi quelli ad alto dosaggio pensati per gli over 60.
Il ruolo dei vaccini e quando farli
La campagna vaccinale contro l’influenza partirà ufficialmente a ottobre, in concomitanza con quella anti-Covid. L’obiettivo è anticipare il picco dei contagi, atteso tra fine dicembre e gennaio. In Italia sono disponibili diverse formulazioni, tra cui vaccini ad alto dosaggio e adiuvati per gli over 60. Secondo gli esperti, vaccinarsi entro novembre è la scelta migliore per essere protetti durante i mesi più critici.
Come distinguere influenza e Covid
Una delle difficoltà maggiori dei prossimi mesi sarà distinguere tra influenza stagionale e Covid. In generale, l’influenza si presenta con febbre alta improvvisa, dolori muscolari e tosse, mentre il Covid oggi si manifesta spesso in forma più leggera, con mal di gola, raffreddore e stanchezza. Tuttavia, senza un test antigenico o molecolare è quasi impossibile distinguere con certezza le due infezioni.
Le misure pratiche per proteggersi
Gli specialisti suggeriscono una serie di comportamenti che possono ridurre il rischio di contagio:
- Vaccinarsi secondo le raccomandazioni del Ministero della Salute
- Arieggiare spesso gli ambienti chiusi
- Lavarsi le mani regolarmente
- Evitare di stare a contatto stretto con persone malate
- Usare la mascherina in ambienti affollati se si è fragili o con sintomi
- Seguire uno stile di vita sano con alimentazione equilibrata, sonno regolare ed esercizio fisico moderato
Uno scenario da seguire con attenzione
La previsione per i prossimi mesi è chiara: milioni di italiani saranno costretti a fare i conti con l’influenza e altri virus respiratori. Non si tratterà di un’unica ondata, ma di più fasi distribuite nell’arco dell’inverno. Il peso reale dipenderà dal livello di copertura vaccinale e dalla capacità di ognuno di adottare comportamenti responsabili. La parola chiave sarà proteggere i fragili, per ridurre le complicanze e alleggerire il carico sul sistema sanitario.






