Molti credono che l’autunno inizi sempre il 21 settembre, ma quest’anno non sarà così: l’equinozio cadrà il 22 settembre alle 20:19. Ecco perché la data cambia e da cosa dipende il vero passaggio di stagione.
Cos’è davvero l’equinozio e perché segna l’inizio dell’autunno
Il vero inizio della stagione non è fissato da una data convenzionale, bensì da un fenomeno astronomico ben definito: l’equinozio. In quel momento, il Sole si trova esattamente perpendicolare all’equatore terrestre e la durata del giorno e della notte tende a equivalersi in quasi tutte le zone del mondo. È una sorta di “pareggio cosmico” che avviene due volte l’anno: a marzo (quando segna l’inizio della primavera) e a settembre (quando dà il via all’autunno).
Da quell’istante in poi, la Terra entra ufficialmente in una nuova fase: le giornate cominciano ad accorciarsi e le notti a farsi via via più lunghe, fino al solstizio d’inverno di dicembre, quando il buio raggiungerà il suo massimo dominio.
Perché non sempre cade il 21 settembre
Ma se a scuola ci hanno insegnato che l’autunno parte il 21, come mai non è così? La spiegazione sta nello “scarto” fra il calendario civile e il tempo astronomico. L’anno solare reale dura 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 46 secondi, mentre il calendario gregoriano, per comodità, lo fissa a 365 giorni (366 negli anni bisestili). Questo disallineamento fa sì che gli equinozi e i solstizi non cadano sempre nello stesso giorno, ma oscillino tra date diverse: il 21, il 22 o, in casi rari, il 23 settembre.
Quest’anno la Terra e il Sole si “incontreranno” nel punto dell’equinozio solo il 22 settembre in serata. Una data che rompe con l’abitudine scolastica, ma che restituisce la precisione scientifica di cui si nutre l’astronomia.
Cosa cambia per noi e perché è importante saperlo
Dal punto di vista pratico, non avremo stravolgimenti immediati, ma l’equinozio segna un momento simbolico forte. È l’inizio ufficiale dell’autunno, quando le giornate iniziano a essere visibilmente più corte e l’atmosfera cambia: il caldo lascia spazio alle prime serate fresche, la luce si fa più dorata e il paesaggio si tinge di colori caldi.
Per molti è anche un punto di riferimento culturale e spirituale: dall’antichità, l’equinozio è stato celebrato come un tempo di passaggio, di equilibrio tra luce e buio, spesso legato a riti di ringraziamento per i raccolti. Oggi resta un’occasione per guardare il cielo e riscoprire il legame tra i nostri ritmi e quelli del cosmo.
Un autunno che ci accompagnerà fino a dicembre
Dal 22 settembre in poi, ci aspetta un percorso scandito da giornate sempre più brevi e notti sempre più lunghe, fino a toccare il culmine il 21 dicembre, con il solstizio d’inverno. Un ciclo naturale che ogni anno si ripete e che ci ricorda come il tempo che scandiamo con i nostri calendari sia, in fondo, un tentativo di adattarci al movimento costante della Terra intorno al Sole.
L’autunno, dunque, non è solo una stagione: è un vero e proprio cambio di ritmo cosmico, un invito ad accogliere la transizione e a prepararci ai mesi più freddi. E anche se molti continueranno a segnare il 21 come data simbolica, quest’anno l’equinozio ci ricorderà che la natura segue regole tutte sue.






