Roma, 29 novembre 2025 – In un clima di crescente tensione e scandalo politico, Andriy Yermak, capo dell’Ufficio presidenziale ucraino e braccio destro del presidente Volodymyr Zelensky, ha annunciato la sua decisione di andare al fronte, manifestando il proprio disgusto per la mancanza di sostegno ricevuto nel contesto di una complessa inchiesta giudiziaria. Le sue parole, riportate dal New York Post, esprimono un sentimento di delusione profonda: “Sono una persona onesta e perbene. La mia dignità non è stata tutelata, nonostante sia a Kiev dal 24 febbraio 2022. Non voglio creare problemi a Zelensky, vado al fronte“.
Le dimissioni e l’inchiesta sulle tangenti
Secondo le fonti di Axios e media di Kiev, Yermak si è dimesso dopo che gli investigatori hanno perquisito il suo ufficio e la sua abitazione nell’ambito di un’indagine su uno scandalo di corruzione da 100 milioni di euro legato all’energia nucleare. L’inchiesta coinvolge anche collaboratori fuggiti dal Paese, ma Yermak ha assicurato piena collaborazione con gli inquirenti: “Da parte mia c’è la massima collaborazione“. La sua partenza giunge in un momento delicato, mentre era previsto un viaggio a Miami per colloqui con la squadra del presidente Trump, finalizzati a un piano di pace e negoziati con Jared Kushner e Steve Witkoff, prima di un possibile incontro con il presidente russo Vladimir Putin.

Il ruolo strategico di Yermak nella diplomazia ucraina
Figura chiave e definito il “Richelieu ucraino“, Yermak è stato l’anima diplomatica dietro le trattative di pace e le relazioni con gli Stati Uniti. Fedelissimo di Zelensky, ha contribuito a mantenere aperti i canali con l’Occidente, ottenendo il rinnovato supporto militare americano, inclusa la fornitura dei sistemi antiaerei Patriot. La sua uscita dal governo rappresenta un duro colpo per la macchina diplomatica ucraina, particolarmente in un momento segnato da scandali e tensioni interne che stanno minando la stabilità politica del Paese.
Nel frattempo, anche la popolarità di Zelensky appare in calo, con critiche crescenti sulla gestione della corruzione e della guerra, mentre la leadership ucraina cerca di mantenere saldo il fronte interno e internazionale. Yermak, ora pronto a combattere sul campo, lascia un vuoto che potrebbe complicare ulteriormente la difficile fase di negoziazioni e difesa nazionale.






