Roma, 25 novembre 2025 – Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha manifestato l’intenzione di dialogare direttamente con Nicolás Maduro, leader del Venezuela, nonostante la recente designazione di quest’ultimo come capo di un’organizzazione terroristica da parte di Washington. La notizia, riportata da Axios e confermata da fonti ufficiali dell’amministrazione americana, rappresenta un elemento di novità nell’approccio statunitense nei confronti del regime venezuelano, in un contesto di crescenti tensioni e minacce militari.
Il possibile dialogo tra Trump e Maduro
Secondo quanto riferiscono funzionari statunitensi, la decisione di Trump di aprire un canale di comunicazione diretto con Maduro potrebbe indicare che un attacco missilistico o un intervento militare diretto sulla terraferma venezuelana non sono imminenti. Un funzionario ha dichiarato: “Nessuno ha intenzione di sparargli o di rapirlo, a questo punto. Non si sa mai, ma non è questo il piano al momento”. Nel frattempo, gli Stati Uniti proseguiranno con azioni mirate contro il traffico di droga, come il blocco e la distruzione delle navi sospettate di trasportare narcotici.

Non è stata ancora fissata una data per la chiamata tra Trump e Maduro, che è definita “in fase di pianificazione”. Fonti dell’amministrazione ribadiscono con forza la definizione di Maduro come “narcoterrorista”, sottolineando che le promesse fatte dal leader venezuelano in passato, come l’organizzazione di nuove elezioni e il cambio di alleanze petrolifere, non sono mai state mantenute.
Contesto di alta tensione e pressioni internazionali
Il contesto attuale è segnato da un massiccio dispiegamento navale statunitense nel Mar dei Caraibi, con una task force composta da quattordici navi militari, inclusa la portaerei USS Gerald Ford, attesa al largo delle coste venezuelane. Media americani come il Miami Herald e il Wall Street Journal riportano che gli attacchi alle basi dei narcotrafficanti, in particolare al Cartello de Los Soles, ritenuto legato al regime di Maduro, potrebbero essere imminenti, con una campagna militare che si inserisce nella strategia di destabilizzazione del governo venezuelano.
Nonostante le crescenti tensioni, Trump ha dichiarato di non avere al momento in programma attacchi diretti contro il Venezuela, sebbene abbia in precedenza annunciato la disponibilità a ordinarli.
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