Roma, 18 settembre 2025 – In un contesto geopolitico ancora segnato dalla guerra in Ucraina, il presidente americano Donald Trump è tornato a parlare del suo ruolo nella mediazione per la pace, esprimendo delusione nei confronti del presidente russo Vladimir Putin. Durante una conferenza stampa con il primo ministro britannico Keir Starmer, Trump ha affermato di aver fermato sette guerre in passato, ma di essere rimasto profondamente deluso dall’atteggiamento di Putin nel conflitto in corso. Pur manifestando, quindi, una netta delusione nei confronti del leader russo, Trump ha espresso la speranza di “qualche buona notizia nei prossimi giorni“, sottolineando però la sua ferma volontà di evitare un’escalation che porti a una terza guerra mondiale.
Nel corso della conferenza stampa congiunta tenutasi a Chequers, Donald Trump ha espresso anche un netto disaccordo con il premier britannico Keir Starmer riguardo alla decisione del Regno Unito di riconoscere lo Stato di Palestina all’Onu entro settembre. Un tema che rappresenta uno dei pochi motivi di divergenza tra i due leader.
Trump: “Putin mi ha proprio deluso”
Il presidente statunitense Donald Trump ha spiegato di aver ritenuto la questione Russia-Ucraina una delle più facili da risolvere, grazie al suo rapporto personale con Putin. Tuttavia, a distanza di oltre 1.260 giorni dall’inizio del conflitto, la situazione non si è sbloccata. Trump ha sottolineato: “Putin mi ha davvero deluso“, manifestando frustrazione per gli sviluppi e le difficoltà nei negoziati di pace.
Durante l’incontro con Starmer, Trump ha ribadito il suo disappunto per l’operato del presidente russo ma ha anche evidenziato la necessità di non spingere il conflitto verso un’escalation globale. Il premier britannico, da parte sua, ha insistito sulla necessità di aumentare le pressioni su Putin, ricordando che in passato il presidente russo ha concesso qualcosa solo sotto forte pressione, anche da parte dello stesso Trump. Il presidente americano ha risposto affermando che, nonostante le tensioni, è fondamentale evitare il rischio di un conflitto mondiale su vasta scala.
Nel corso delle ultime settimane, il tycoon ha oscillato tra la volontà di mediare e la possibilità di imporre nuove sanzioni alla Russia. Il segretario di Stato americano Marco Rubio ha confermato che le sanzioni rimangono sul tavolo, mentre fonti di stampa indicano che Trump sta considerando un possibile ritiro dal ruolo di mediatore, in attesa di segnali concreti di flessibilità da entrambe le parti.
Divergenze con Starmer sul riconoscimento della Palestina
Durante l’incontro, Trump ha sottolineato che la sua priorità è ora la liberazione immediata degli ostaggi detenuti da Hamas, affermando che Israele condivide questo obiettivo. Ha inoltre definito il gruppo terroristico Hamas “brutale“ e ha ribadito la necessità di concentrarsi su questo fronte piuttosto che sul riconoscimento palestinese. Al contrario, Starmer ha puntato sull’impegno comune con gli Stati Uniti per promuovere la pace, definendo la situazione nella Striscia di Gaza “intollerabile“. Il premier britannico ha sottolineato la gravità della crisi umanitaria in corso, che vede migliaia di vittime civili e una situazione sempre più critica, come confermato dagli ultimi dati: Israele ha ucciso oltre 61.000 palestinesi, in gran parte civili, e la Striscia è teatro di raid e operazioni militari continue.
Altri temi al centro del vertice
Oltre alla questione palestinese, Trump ha elogiato Starmer definendolo un “negoziatore tenace” per l’accordo sui dazi tra Londra e Washington, evidenziando come il Regno Unito abbia ottenuto condizioni migliori rispetto ad altri Paesi. Durante la conferenza, Trump ha anche ricordato con commozione il giovane attivista Charlie Kirk, recentemente assassinato, definendolo un talento promettente, “uno che un giorno avrebbe potuto diventare presidente“.
Il confronto tra i due leader si inserisce in un contesto internazionale complesso, segnato da tensioni in Medio Oriente e dalla necessità di mediazioni internazionali. Il Regno Unito, sotto la guida di Starmer, mantiene una posizione di dialogo e impegno multilaterale, mentre Trump evidenzia priorità diverse, focalizzandosi su sicurezza e liberazione degli ostaggi.






