Panama, 17 ottobre 2025 – Il presidente José Raúl Mulino ha reso pubblica una denuncia riguardante presunte pressioni esercitate dall’ambasciata degli Stati Uniti su membri della pubblica amministrazione panamense e cittadini che intrattengono rapporti con la Cina. La questione è emersa durante la consueta conferenza stampa settimanale del capo dello Stato, che ha espresso forte preoccupazione per le minacce di revoca dei visti statunitensi rivolte a coloro che intrattengono relazioni con il Paese asiatico.
Denuncia di pressioni statunitensi da parte del presidente Mulino
Il presidente Mulino ha dichiarato di aver ricevuto informazioni da “diverse fonti” secondo cui una funzionaria dell’ambasciata degli Stati Uniti avrebbe minacciato di revocare i visti a chi mantiene rapporti con la Cina, definendo questa pratica “incoerente” con i buoni rapporti che Panama intende mantenere con Washington. La denuncia è arrivata in risposta a domande su presunte pressioni rivolte a avvocati, membri del Congresso e ministri del governo panamense.
Mulino ha sottolineato che gli Stati Uniti hanno certamente la libertà di concedere o revocare visti, ma non dovrebbero farlo “minacciando che li revocheranno se non si fa ciò che desiderano”. Ha inoltre ribadito che Panama non intende essere coinvolta in controversie tra Stati terzi.
Contesto storico e politico delle relazioni Panama-Cina-USA
La Cina è presente a Panama da secoli, come ha ricordato il presidente Mulino, sottolineando l’importanza di mantenere rapporti equilibrati con Pechino in un contesto di crescente attrito internazionale tra Stati Uniti e Cina. La situazione politica di Taiwan e le tensioni geopolitiche nella regione asiatico-pacifica contribuiscono a complicare ulteriormente le relazioni diplomatiche multilaterali.
L’attuale presidente panamense, in carica dal luglio 2024, ha una lunga esperienza politica e diplomatica, avendo ricoperto ruoli chiave nei governi precedenti. Mulino è salito alla presidenza dopo la disqualifica per ineleggibilità di Ricardo Martinelli, suo predecessore e mentore politico, ed è ora impegnato a fronteggiare numerose sfide interne ed esterne, tra cui la gestione delle pressioni internazionali che coinvolgono le relazioni di Panama con le grandi potenze mondiali.
La denuncia di Mulino giunge in un momento di tensione crescente tra Washington e Pechino, riflessa anche nelle recenti misure restrittive adottate dagli Stati Uniti, come il blocco temporaneo dei pacchi postali provenienti dalla Cina, e nei continui scambi di dazi e ritorsioni commerciali. In questo quadro, Panama si conferma terreno delicato per le dinamiche di potere tra le superpotenze, con il presidente Mulino che rivendica la sovranità e la libertà decisionale del suo Paese.






