Bogotà, 22 agosto 2025 – Le Nazioni Unite hanno espresso una netta condanna per i recenti attacchi terroristici che hanno scosso la Colombia, richiamando con urgenza alla necessità di porre fine alla violenza e di assicurare giustizia alle vittime. Nel giro di meno di 24 ore, due gravi attentati hanno provocato almeno 18 morti e 70 feriti, aggravando il quadro di sicurezza in un Paese ancora alle prese con le eredità di un lungo conflitto armato.
Attentati a Cali e Amalfi: il bilancio di sangue
A Cali, nel dipartimento del Valle del Cauca, l’esplosione di un camion bomba ha causato la morte di sei persone. Nello stesso arco temporale, ad Amalfi in Antioquia, un elicottero della polizia è stato abbattuto, con un bilancio di 12 vittime. Le autorità colombiane attribuiscono questi attacchi a gruppi criminali formati da ex guerriglieri delle disciolte Forze armate rivoluzionarie di Colombia (FARC), in particolare alla fazione dissidente guidata da Iván Mordisco, nota come Segunda Marquetalia.
Reazioni istituzionali e misure di contrasto
La missione Onu in Colombia ha rilasciato una dichiarazione ufficiale in cui si condanna con fermezza la violenza e si esprime solidarietà alle vittime e alle loro famiglie, sottolineando l’importanza di tutelare la popolazione civile e di assicurare i responsabili alla giustizia.
Il presidente colombiano Gustavo Petro ha definito gli attentati come un atto terroristico deliberato contro la popolazione civile, evidenziando la transizione delle fazioni dissidenti verso attività terroristiche. Ha inoltre annunciato che la Segunda Marquetalia e il Clan del Golfo saranno riconosciuti ufficialmente come “organizzazioni terroristiche perseguibili a livello globale”, definendoli “criminali di guerra”.
Nel frattempo, uno dei sospettati è stato arrestato e la Procura generale della Colombia ha annunciato il dispiegamento di tutte le risorse investigative e tecnologiche disponibili per identificare e processare i responsabili, in un contesto segnato da una lunga storia di conflitto armato interno che ha coinvolto varie formazioni guerrigliere e gruppi paramilitari nel corso degli ultimi decenni.





