New York, 24 settembre 2025 – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha espresso un duro giudizio sull’uso politico della crisi umanitaria nella Striscia di Gaza, sottolineando come alcune forze politiche italiane stiano strumentalizzando la situazione per attaccare il governo. Le sue dichiarazioni sono arrivate nel corso di un incontro con la stampa italiana a New York, poco prima del suo intervento all’Assemblea Generale dell’ONU.
Meloni critica duramente la Flotilla e l’opposizione

La premier ha definito l’iniziativa della Sumud Flotilla, partita dall’Italia e diretta a Gaza con l’obiettivo di consegnare aiuti, come “gratuita, pericolosa e irresponsabile”. Ha evidenziato che il governo italiano ha infatti messo in campo tutte le risorse necessarie per la consegna degli aiuti, ma che non è necessario “rischiare la propria incolumità infilandosi in un teatro di guerra”. Meloni ha inoltre criticato l’opposizione, accusandola di cercare “materie sulle quali mobilitarsi in Palestina” per attaccare l’esecutivo. Alcuni esponenti della sinistra, ha aggiunto, l’hanno accusata di essere “complice di quello che accade a Gaza”, adoperando un linguaggio che lei stessa ha sempre evitato di utilizzare in passato.
Accanto a Meloni, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha illustrato una proposta di mediazione alternativa: consegnare gli aiuti umanitari a Cipro, affidandoli al Patriarcato latino di Gerusalemme, che si assumerebbe la responsabilità di recapitarli in sicurezza alla popolazione di Gaza. Questa proposta, ha detto Tajani, è stata accolta favorevolmente dai governi italiano, cipriota e israeliano, ma si attende ancora una risposta dalla flottiglia.
Appello alla responsabilità e condanna delle iniziative rischiose
La presidente del Consiglio ha rivolto un appello alla responsabilità di tutti, in particolare alle forze politiche e ai parlamentari coinvolti nella flottiglia, ricordando che il loro ruolo è lavorare nelle istituzioni e non costringerle a operare per fini politici. Meloni ha lanciato una sfida all’opposizione, chiedendo quale sarebbe l’alternativa se non si accettasse la proposta governativa: “Forzare il blocco navale di Israele? Mandare le navi della Marina militare e dichiarare guerra a Israele?” Ha sottolineato che non si tratta di un gioco, ma di una guerra reale da affrontare con prudenza.
La premier si è detta inoltre sorpresa e colpita dalla risposta negativa all’iniziativa parlamentare per il riconoscimento dello Stato di Palestina, condizionata al rilascio degli ostaggi e all’esclusione di Hamas dal governo della Striscia di Gaza. Ha accusato l’opposizione di alimentare tensioni non solo su Gaza ma anche su altre questioni interne, come il caso Kirk.
Nel contesto del suo intervento all’ONU, Meloni ha ribadito l’impegno del governo italiano nel condannare ogni forma di violenza e nel lavorare per la pace, evidenziando la necessità di evitare un’escalation che potrebbe aggravare ulteriormente il conflitto in Medio Oriente.






