Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, è atteso in Israele lunedì mattina ora locale, per una visita che si inserisce nel difficile contesto del conflitto in Medio Oriente. La presenza del leader americano si concentrerà su due tappe fondamentali: un discorso alla Knesset e un incontro con le famiglie degli ostaggi israeliani nella Striscia di Gaza. Nel pomeriggio dello stesso giorno, Trump si sposterà in Egitto, dove parteciperà alla cerimonia di firma di un accordo di pace e a un vertice internazionale dedicato alla crisi di Gaza, che vede coinvolti importanti leader mondiali.
Trump in Israele e poi al vertice su Gaza in Egitto
Come riportato dall’agenzia Axios, il vertice si terrà a Sharm el-Sheikh, in Egitto, e vedrà la partecipazione di rappresentanti di Germania, Francia, Regno Unito, Italia, Qatar, Giordania, Turchia e Arabia Saudita. Al momento, non è prevista la presenza del premier israeliano Benjamin Netanyahu. L’incontro, inizialmente programmato per martedì, potrebbe essere anticipato a lunedì, in coincidenza con la visita di Trump. L’obiettivo dichiarato è affrontare la situazione umanitaria e politica nella Striscia di Gaza, duramente colpita dal conflitto.
Il contesto umanitario e politico della visita
Dopo oltre due anni di conflitto, la guerra a Gaza si ferma. Nella notte il governo israeliano ha ratificato l’accordo di pace e, come confermato dalle Forze di Difesa israeliane (Idf), il cessate il fuoco è entrato ufficialmente in vigore alle 12 ora locale.
La tregua sarà sorvegliata da una task force internazionale composta da 200 soldati statunitensi e da contingenti militari provenienti da Egitto, Qatar, Turchia e, probabilmente, Emirati Arabi Uniti. Nel frattempo, l’IDF ha completato il ritiro delle proprie truppe dalla Striscia di Gaza.
Secondo i termini dell’accordo, Hamas dovrà liberare entro 72 ore tutti gli ostaggi ancora in vita. La prima fase dell’intesa prevede, tra lunedì e martedì, la liberazione di 20 ostaggi in cambio di 1.950 prigionieri palestinesi, escluso Marwan Barghouti. Hamas ha inoltre richiesto dieci giorni per restituire i corpi delle vittime decedute durante il conflitto.
Dagli Stati Uniti, presidente Donald Trump – artefice della mediazione – ha accolto con entusiasmo la notizia: “Abbiamo fermato la guerra, sarà una pace duratura”, ha dichiarato, aggiungendo che sull’ipotesi di una soluzione a due Stati “si atterrà a ciò che le parti concordano”.
Trump, quindi, è atteso lunedì in Israele e successivamente in Egitto, dove si terrà la firma ufficiale dell’accordo di pace che mette fine a una delle crisi più lunghe e devastanti del Medio Oriente contemporaneo.






