Città del Vaticano, 24 ottobre 2025 – L’accordo che ha permesso il ritorno in patria di tutti gli ostaggi ancora in vita e ha di fatto posto fine alla guerra è frutto di un complesso lavoro diplomatico e spirituale, sottolinea l’ambasciatore di Israele presso la Santa Sede, Yaron Sideman, in occasione della commemorazione del 7 ottobre 2023 tenutasi a Roma. Un risultato che, secondo il diplomatico, non sarebbe stato possibile senza la pressione militare di Israele su Hamas e la leadership del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ma anche grazie al ruolo attivo di due pontefici: Papa Francesco e Papa Leone XIV, che hanno incessantemente pregato e lavorato per il rilascio degli ostaggi.
Il ruolo di Papa Francesco e di Papa Leone XIV nel rilascio degli ostaggi
Durante la cerimonia, Sideman ha ricordato il profondo impegno di Papa Francesco, scomparso il 21 aprile 2025, che ha incontrato le famiglie degli ostaggi in tre diverse occasioni e, nel suo Angelus del 15 settembre 2024, ha menzionato Hersh Goldberg-Polin, uno degli ostaggi ritrovati senza vita a Gaza insieme ad altri cinque. “Mantenere viva la memoria di Hersh e degli altri ostaggi è stato un gesto immensamente importante e potente”, ha affermato l’ambasciatore, evidenziando come il pontefice abbia dato volto e nome a ciascun ostaggio, alimentando la speranza e l’impegno collettivo per la loro liberazione. Anche Papa Leone XIV, suo successore, ha continuato questa missione di preghiera e sostegno.
La situazione attuale e le sfide per il futuro
Nonostante la fine ufficiale del conflitto, Sideman ha ribadito che “non è ancora il tempo di festeggiare”: i corpi di 13 ostaggi restano ancora trattenuti a Gaza e Israele esige il loro ritorno per una degna sepoltura. Inoltre, il completamento della seconda fase dell’accordo richiede il disarmo totale di Hamas e la smilitarizzazione di Gaza, per garantire che la regione non rappresenti più una minaccia per Israele. L’ambasciatore ha sottolineato l’importanza di offrire anche alla popolazione di Gaza una prospettiva di pace e un futuro migliore, liberandola dal regime di Hamas.
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