È la 25esima volta che questa elezione va a vuoto in Kosovo, con le opposizioni ferme nel respingere la proposta del partito di maggioranza Vetevendosje (Autodeterminazione) di votare a scrutinio segreto
Pristina, 02 giugno – Nuova fumata nera nell’elezione del presidente del parlamento del Kosovo, giunta alla sua 25ª votazione inconcludente. Le opposizioni rifiutano il voto a scrutinio segreto proposto dal partito di maggioranza, Vetevendosje. Situazione di stallo che blocca la formazione di un nuovo governo. Il leader Albin Kurti sostiene la candidatura di Albulena Haxhiu, già rifiutata in precedenza. Un nuovo tentativo è atteso il 4 giugno.
La situazione politica in Kosovo continua a essere caratterizzata da un significativo stallo, con l’assemblea che ha registrato oggi l’ennesima fumata nera in merito all’elezione del presidente del nuovo parlamento. Questo è il venticinquesimo tentativo fallito di raggiungere un accordo, evidenziando le difficoltà nel processo politico del Paese. Il rifiuto dell’opposizione di sostenere la proposta del partito di maggioranza, Vetëvendosje (Autodeterminazione), di procedere con un voto a scrutinio segreto ha ulteriormente complicato la situazione.
Situazione attuale del parlamento
Il parlamento, eletto il 9 febbraio scorso, è bloccato nella formazione di un nuovo governo a causa di questa persistente impasse. Albin Kurti, primo ministro e leader di Vetëvendosje, ha ribadito la sua intenzione di mantenere Albulena Haxhiu come candidata alla presidenza dell’Assemblea, nonostante le ripetute bocciature. Questo scenario mette in luce le tensioni politiche che caratterizzano il Kosovo, rendendo sempre più difficile il dialogo tra maggioranza e opposizione.
Le posizioni di Albin Kurti
Kurti, già primo ministro in passato, è conosciuto per le sue ferme posizioni sull’autodeterminazione e sull’integrazione del Kosovo nell’Unione Europea. Sotto la sua guida, il partito ha ottenuto consensi promettendo di combattere la corruzione e migliorare le condizioni socio-economiche del Paese. Tuttavia, le sue scelte politiche, come l’imposizione di dazi sulle importazioni dalla Serbia, hanno sollevato critiche sia a livello nazionale che internazionale, complicando la sua posizione e quella del suo governo.
Prospettive future
La prossima sessione per il voto è fissata per il 4 giugno e si preannuncia cruciale per il futuro politico del Kosovo. L’attuale impasse non solo ostacola la formazione di un governo stabile, ma influisce anche sulle relazioni con la Serbia e sul processo di integrazione europea del Kosovo, che rimane una priorità per molti cittadini. La comunità internazionale osserva con crescente preoccupazione, auspicando un superamento di questo stallo che potrebbe compromettere ulteriormente la stabilità della regione.