Roma, 28 ottobre 2025 – Una famiglia israeliana si trova ancora una volta coinvolta in una dolorosa vicenda legata alla restituzione dei resti di un proprio caro, il soldato Ofir Tsarfati, rapito e deceduto durante la prigionia nelle mani di Hamas. La vicenda ha suscitato un profondo sentimento di frustrazione e amarezza, aggravato dal fatto che si tratta della terza volta che la famiglia è costretta a riesumare e seppellire nuovamente il figlio.
La restituzione dei resti di Ofir Tsarfati
Secondo quanto riportato dall’agenzia Ynet e confermato dall’ufficio del primo ministro israeliano, durante la notte Hamas ha consegnato i resti parziali di Ofir Tsarfati, 27 anni, rapito il 7 ottobre 2023 al Nova Festival e deceduto in prigionia. Le forze di difesa israeliane avevano recuperato i suoi resti già nel dicembre 2023, ma la recente restituzione è stata percepita come una chiara violazione dell’accordo da parte di Hamas.
La famiglia di Tsarfati ha commentato con dolore e rabbia: «Siamo andati a dormire la notte scorsa con la speranza che un’altra famiglia avrebbe chiuso il proprio cerchio, ma ancora una volta l’inganno è stato perpetrato a nostre spese». È stato mostrato un video in cui Hamas recupera i resti, li seppellisce e avverte la Croce Rossa, gesto descritto come una spregevole manipolazione volta a sabotare l’accordo e rinunciare al ritorno di tutti gli ostaggi.
Il contesto degli ostaggi e il conflitto in corso
Il caso di Ofir Tsarfati si inserisce in un contesto più ampio di conflitto e tensioni tra Israele e Hamas, organizzazione palestinese islamista considerata terroristica da numerosi paesi occidentali. Dal massiccio attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, che ha portato al rapimento di oltre 240 persone, la società israeliana vive una profonda ferita collettiva. Le famiglie degli ostaggi continuano a lottare per il loro rilascio, spesso trovandosi in prima linea nelle manifestazioni di protesta e nelle richieste al governo israeliano.
Il Primo Ministro Netanyahu ha convocato un incontro con i vertici della difesa per discutere delle violazioni di Hamas e delle misure da adottare. Nel frattempo, il dolore delle famiglie rimane vivo, tra paura, speranza e la costante incertezza sul destino dei loro cari.
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