Il 34enne Petro Pochynok, arrestato lunedì a Chelsea
Terza incriminazione nell’ambito delle indagini sull’attacco incendiario al portoncino della casa del premier britannico Keir Starmer. La polizia ha arrestato Petro Pochynok, accusato di complicità con Roman Lavrynovych, presunto esecutore. Entrambi sono coinvolti in atti vandalici correlati.
Londra è stata scossa da un grave episodio di violenza: un incendio che ha colpito la residenza della famiglia del primo ministro britannico, Keir Starmer. La scorsa settimana, un attacco incendiario ha danneggiato il portoncino d’ingresso della loro abitazione a Kentish Town, un quartiere del nord della capitale. Oggi, le autorità hanno annunciato un ulteriore sviluppo nelle indagini, con l’arresto di un terzo individuo coinvolto nel caso.
Il terzo sospettato: un cittadino ucraino
La polizia ha identificato Petro Pochynok, un cittadino ucraino di 34 anni, come il terzo sospettato. Arrestato a Chelsea, Pochynok è accusato di complicità in relazione all’incendio e di altre azioni criminali, inclusi il tentativo di appiccare fuoco a un’auto e a un’altra proprietà legata a Starmer. Il primo ministro, che ha assunto ufficialmente l’incarico il 5 luglio 2024, è al centro di un clima di tensione e incertezza, accentuato da un contesto politico già complesso.
I primi due sospettati dell’incendio
I primi due sospettati dell’incendio, Roman Lavrynovych, un 21enne anch’esso di origine ucraina, e Stanislav Carpiuc, un romeno di 26 anni, sono già stati incriminati. Lavrynovych è ritenuto l’autore materiale dell’attacco incendiario, mentre Carpiuc è accusato di aver assistito nell’operazione. L’udienza di Pochynok avrà luogo presso la Westminster Magistrates Court, dove si attendono ulteriori dettagli sulla dinamica dei fatti e le motivazioni dietro a questi atti.
Implicazioni politiche e sociali
L’episodio dell’incendio ha sollevato interrogativi sull’aumento della violenza e delle minacce dirette ai rappresentanti politici nel Regno Unito. Starmer, noto per le sue posizioni ferme contro l’antisemitismo e in favore dei diritti umani, si trova ora a dover affrontare una situazione che potrebbe influenzare non solo la sua immagine personale, ma anche la stabilità del governo laburista in un periodo di crescente polarizzazione sociale e politica.
Le indagini sono in corso e, mentre gli inquirenti cercano di comprendere le motivazioni che hanno portato a questo attacco, la comunità politica si mobilita per esprimere solidarietà al premier e alla sua famiglia, sottolineando la necessità di proteggere i leader da atti di intimidazione e violenza.