Washington, 2 novembre 2025 – Gli Stati Uniti stanno procedendo all’ammodernamento dell’ex base navale di Roosevelt Roads a Porto Rico, una struttura chiave della Guerra Fredda chiusa dalla Marina americana nel 2004. Secondo quanto riportato da Reuters e confermato da fonti militari statunitensi, i lavori sono in corso da settembre e comprendono la pulizia e la riasfaltatura dei raccordi che conducono alla pista di decollo, oltre a un potenziamento delle infrastrutture aeroportuali civili a Porto Rico e a Saint Croix, nelle Isole Vergini americane. Questi territori, situati a circa 800 chilometri dal Venezuela, assumono quindi un ruolo strategico nel quadro delle crescenti tensioni nella regione.
Il potenziamento strategico della base a Porto Rico
Le attività di ammodernamento della base a Porto Rico, una volta tra le più grandi stazioni navali degli Stati Uniti, sembrano suggerire preparativi per operazioni militari prolungate contro il Venezuela. Reuters ha documentato anche esercitazioni di sbarco e infiltrazione condotte dai Marines, con l’impiego di mezzi anfibi e supporto aereo, confermando un aumento della capacità operativa statunitense nei Caraibi. Le immagini satellitari più recenti rivelano la presenza di nuove tende, depositi di munizioni e torri di controllo mobili, elementi che facilitano la gestione di un elevato traffico aereo militare.

Secondo esperti militari e funzionari, queste mosse mirano a sostenere possibili azioni militari all’interno del territorio venezuelano, dove il presidente Nicolás Maduro accusa da anni gli Stati Uniti di volerlo rovesciare. In risposta, Maduro ha annunciato la creazione di un’app per dispositivi mobili, VenApp, affinché i cittadini venezuelani segnalino qualsiasi attività sospetta, rafforzando così la difesa interna del Paese.
Rafforzamento navale e aereo nella regione caraibica
Da agosto, la presenza militare statunitense nei Caraibi è aumentata significativamente con l’arrivo di navi da guerra, un sottomarino nucleare e aerei da combattimento, tra cui 10 caccia F-35 e bombardieri supersonici B-52 impegnati in voli di sorveglianza lungo la costa venezuelana. Il gruppo d’attacco della portaerei USS Gerald Ford, con oltre 10.000 uomini e decine di velivoli, è stato dirottato dal Mediterraneo ai Caraibi, rafforzando ulteriormente la capacità di proiezione statunitense nella regione.
In parallelo, navi di supporto e petroliere stanno assicurando la logistica necessaria, mentre si osservano movimenti di unità speciali, tra cui la nave MV Ocean Trader, ritenuta collegata alle Forze Speciali statunitensi. Questi sviluppi confermano una strategia militare complessiva che punta a mantenere un controllo robusto nell’area, in vista di eventuali scenari di crisi nella vicina Venezuela.
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