Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno annunciato oggi il lancio di 180 pacchi di aiuti umanitari destinati ai residenti della Striscia di Gaza, un’operazione che coinvolge nove Paesi in un contesto di crescente tensione e crisi umanitaria nell’enclave palestinese.
Aiuti umanitari lanciati su Gaza: un’azione congiunta internazionale
Secondo un comunicato diffuso dall’IDF su Telegram, nelle ultime ore sono stati lanciati dal cielo 180 pacchi contenenti generi alimentari per la popolazione gazawi. L’operazione, che si inserisce nella cooperazione tra Israele, Giordania, Emirati Arabi Uniti, Germania, Belgio, Francia, Italia, Paesi Bassi, Singapore e Indonesia, è stata coordinata dal COGAT, l’ente israeliano per il coordinamento delle attività nei Territori. L’IDF ha sottolineato che continuerà ad agire “per migliorare la risposta umanitaria nella Striscia di Gaza, insieme alla comunità internazionale”, respingendo le accuse di una fame deliberata nella regione.
L’iniziativa si inserisce in un quadro di crescente emergenza umanitaria: l’ONU e diverse organizzazioni internazionali denunciano la grave carenza di cibo, acqua e medicinali a Gaza, dove la popolazione civile è duramente colpita dal conflitto in corso e dal blocco imposto da Israele ed Egitto. Parallelamente, l’Italia ha intensificato il proprio impegno sanitario, con tre voli speciali dell’Aeronautica Militare che hanno trasportato in Italia 31 bambini palestinesi feriti o ammalati dalla Striscia, accolti dal ministro degli Esteri Antonio Tajani.
Il contesto di guerra e crisi umanitaria a Gaza
Le tensioni nella Striscia di Gaza rimangono altissime. Dall’alba di oggi, almeno 98 palestinesi sono stati uccisi negli attacchi israeliani, tra cui 37 persone che cercavano aiuti umanitari. Fonti mediche e organizzazioni come la Mezzaluna Rossa Palestinese hanno denunciato l’apertura del fuoco contro civili in attesa di assistenza, con decine di vittime e feriti registrati vicino ai centri di distribuzione.
L’IDF giustifica le sparatorie come “colpi di avvertimento” contro persone sospette che si sarebbero avvicinate in modo minaccioso alle truppe israeliane. Nel frattempo, la comunità internazionale continua a sollecitare un cessate il fuoco e un maggior flusso di aiuti terrestri, ritenendo pericolosi i lanci aerei in un territorio densamente popolato come Gaza.
Le autorità israeliane, guidate dal primo ministro Benjamin Netanyahu, hanno confermato l’intenzione di occupare la Striscia di Gaza, mentre negoziati indiretti mediati dall’Egitto sono in corso per un accordo di cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi detenuti da Hamas.
Il quadro complessivo resta drammatico, tra continue operazioni militari, crisi umanitaria e sforzi diplomatici tesi a trovare una soluzione alla lunga guerra nella regione.






