Tel Aviv, 5 agosto 2025 – In una visita alla zona cuscinetto tra Gaza e Israele, il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha ribadito la linea del governo sulle operazioni militari nella Striscia di Gaza. Katz ha sottolineato che, una volta prese le decisioni politiche necessarie, sarà compito dell’esercito israeliano, l’IDF (Israel Defense Forces), attuarle con la consueta professionalità. “Il mio incarico, come ministro della Difesa responsabile dell’IDF, è garantire che ciò avvenga, e lo farò“, ha dichiarato.
Decisioni politiche e tensioni interne al governo israeliano
Le parole di Katz arrivano in un contesto di forte tensione politica. Fonti vicine al primo ministro Benjamin Netanyahu hanno confermato che “la decisione è stata presa, si va verso una conquista totale della Striscia di Gaza“. Tuttavia, questa linea ha creato uno scontro evidente tra il capo di stato maggiore dell’IDF, il generale Eyal Zamir, e i ministri di ultradestra Bezalel Smotrich e Itamar Ben Gvir, che spingono per una annessione completa e un reinsediamento della Striscia.
Il generale Zamir, nominato capo di stato maggiore nel marzo 2025, è l’artefice del piano militare che ha segnato la ripresa degli attacchi su Gaza, con un approccio più duro rispetto ai suoi predecessori. La sua strategia prevede l’occupazione militare della Striscia, con l’obiettivo di sconfiggere definitivamente Hamas e assumere un controllo totale del territorio, azione che ha ottenuto il sostegno della destra israeliana più oltranzista.
Contesto bellico e umanitario
Il conflitto, iniziato il 7 ottobre 2023 con l’attacco di Hamas, ha provocato un altissimo numero di vittime: si stima che tra i palestinesi siano morte tra le 53.000 e le 62.000 persone, più della metà bambini e minorenni, mentre le vittime israeliane sono 1.139. La situazione umanitaria è gravissima, con quasi un milione di palestinesi a rischio di morte per fame e malattie. Solo recentemente, dopo oltre due mesi di blocco totale, Israele ha autorizzato l’ingresso di aiuti umanitari limitati a Gaza.
Il primo ministro Netanyahu ha inoltre dichiarato la disponibilità a una “tregua temporanea” per facilitare la liberazione degli ostaggi israeliani, ma ha ribadito che tutta la Striscia di Gaza sarà sotto controllo militare israeliano al termine dell’offensiva.
In questo scenario complesso, le decisioni politiche e militari si intrecciano strettamente, con il ministro Katz che assicura il ruolo dell’IDF come esecutore affidabile delle direttive governative, mentre il paese si prepara a un’ulteriore escalation e a un possibile cambio di strategia sul terreno nella Striscia di Gaza.






