Proseguono a ritmo serrato i negoziati tra Israele e Hamas per un possibile accordo di cessate il fuoco dopo due anni di conflitto armato nella Striscia di Gaza. Le mediazioni, che coinvolgono vari attori regionali e internazionali, si stanno concentrando su un compromesso complesso che potrebbe prevedere un disarmo parziale di Hamas, così come riferito da fonti arabe al New York Times.
Hamas aperta a un disarmo parziale sotto garanzie USA
Secondo quanto riportato, Hamas sarebbe disposta a deporre almeno in parte le armi, a condizione che gli Stati Uniti, rappresentati dal presidente Donald Trump, garantiscano che Israele non riprenderà l’offensiva militare nell’enclave. Questo passo, se confermato, rappresenterebbe un’importante svolta nei negoziati in corso a Sharm el-Sheikh, dove si stanno svolgendo incontri indiretti tra le parti. Il capo della delegazione di Hamas, Khalil Al-Hayya, ha ribadito l’obiettivo di porre fine alla guerra, di scambiare prigionieri e di garantire stabilità e autodeterminazione al popolo palestinese.
Situazione ostaggi e rilascio bloccato: i negoziati tra Israele e Hamas
Nel frattempo, emergono nuovi dettagli sulla sorte degli ostaggi israeliani trattenuti a Gaza. Funzionari israeliani hanno dichiarato che Hamas ha fornito prove della sopravvivenza di circa 20 ostaggi, anche se non è chiaro se tutti possano essere localizzati. Israele ha confermato finora la morte di 26 persone su 48 ostaggi. Le trattative per uno scambio sono però complicate dal veto israeliano al rilascio di figure chiave come Marwan Barghouti e Ahmad Saadat, nonché di miliziani della Nukhba di Hamas coinvolti nel massacro del 7 ottobre 2023.
Sul fronte umanitario, persistono difficoltà nell’ingresso delle missioni Onu nella Striscia di Gaza: solo 8 su 20 sono state facilitate dalle autorità israeliane, con numerose operazioni negate o ostacolate. Nel frattempo, una nuova flottiglia umanitaria si avvicina a Gaza per sfidare l’assedio.
Sul piano internazionale, Qatar e Turchia partecipano attivamente ai colloqui di pace, mentre la situazione rimane tesa con la continua opposizione di Israele a certe richieste palestinesi. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha sottolineato la determinazione del suo Paese a non cedere di fronte a chi ha compiuto attacchi sanguinosi, ribadendo però la disponibilità a negoziare il rilascio degli ostaggi entro la prossima settimana.
Le trattative restano dunque in una fase delicata, con molte incognite ma anche segnali di possibile apertura da entrambe le parti.






