Una violenta tempesta di neve ha colpito il versante tibetano del Monte Everest, sorprendendo centinaia di escursionisti e trasformando una vacanza in alta quota in un dramma. L’allarme è scattato venerdì sera nella remota valle di Karma, a oltre 4.200 metri di altitudine, dove quasi un migliaio di turisti si è trovato intrappolato a causa del repentino peggioramento del tempo. Finora più di 350 persone sono state tratte in salvo, ma le operazioni di soccorso restano complesse a causa delle condizioni estreme.
Le testimonianze dei sopravvissuti
Molti tra i turisti soccorsi hanno raccontato momenti di paura e gelo. “Era così umido e freddo che l’ipotermia era un rischio concreto”, ha spiegato Chen Geshuang, uno degli escursionisti messi in salvo insieme al suo gruppo di 17 persone. “La guida non aveva mai visto nulla di simile in ottobre, tutto è successo in modo improvviso e imprevedibile”. Squadre di soccorso, affiancate da centinaia di abitanti dei villaggi circostanti, hanno lavorato senza sosta per liberare i sentieri sommersi dalla neve e aprire un passaggio sicuro verso Qudang, il centro abitato più vicino. Domenica pomeriggio i primi gruppi hanno finalmente raggiunto il villaggio, dove hanno ricevuto assistenza, pasti caldi e coperte.
Un’ondata di maltempo senza precedenti
Il disastro è arrivato in un momento di massima affluenza turistica: la settimana della Festa Nazionale cinese aveva attirato un numero record di visitatori nella regione, complice la relativa facilità di accesso al versante orientale dell’Everest e le solitamente stabili condizioni climatiche di ottobre. Ma la tempesta, di portata eccezionale, ha colto tutti di sorpresa. Le autorità hanno reagito immediatamente sospendendo la vendita dei biglietti e chiudendo l’intera area turistica per motivi di sicurezza.
I soccorsi e le difficoltà delle operazioni sull’Everest
Nonostante i progressi, oltre duecento escursionisti risultano ancora dispersi tra le montagne. I soccorritori stanno mantenendo contatti radio costanti con i gruppi isolati e pianificando evacuazioni scaglionate verso la valle. Le operazioni sono rese difficili non solo dalla neve alta, ma anche dal freddo intenso e dalla carenza di visibilità.
Il bilancio sul versante nepalese dell’Everest
La stessa ondata di maltempo ha colpito anche il versante nepalese della catena himalayana, dove le piogge torrenziali hanno provocato frane e inondazioni improvvise. Il bilancio è pesante: almeno 47 vittime e numerose infrastrutture distrutte, tra cui ponti e strade di montagna. L’Everest e le aree circostanti restano in stato d’allerta, mentre i soccorsi proseguono contro il tempo per mettere in salvo gli ultimi dispersi.






