È tensione tra Donald Trump, la BBC e Keir Starmer dopo la diffusione di un montaggio che ha alterato un discorso del presidente americano del 2021, creando l’impressione che egli avesse incitato all’assalto di Capitol Hill. Trump ha scritto una lettera formale alla BBC, minacciando una querela per diffamazione. La emittente pubblica britannica ha confermato di aver ricevuto la missiva e si riserva il diritto di rispondere.
La difesa della BBC contro Trump e l’intervento di Starmer
Il governo britannico guidato dal primo ministro laburista Keir Starmer ha preso posizione a favore della BBC, definendo il servizio pubblico “vitale come antidoto in un’era di disinformazione globale”. Una portavoce di Starmer ha dichiarato che, nonostante l’errore grave rappresentato dal montaggio contestato, non si può bollare l’emittente come istituzionalmente faziosa. L’accusa avanzata da Trump di corruzione nei confronti dei giornalisti BBC è stata respinta fermamente dai vertici dell’azienda.
Il presidente del consiglio di amministrazione della BBC, Samir Shah, ha ammesso pubblicamente che la risposta al caso Trump e ad altre controversie non è stata abbastanza tempestiva. Shah ha annunciato un pacchetto di misure per garantire maggiore trasparenza e rafforzare la fiducia del pubblico nel servizio pubblico televisivo. Inoltre, ha difeso la reputazione dell’ex direttore generale Tim Davie e della ceo dimissionaria Deborah Turness, sottolineando che non esistono faziosità sistematiche, anche in relazione alle accuse di parzialità nella copertura del conflitto in Gaza.
Possibili sviluppi legali e contesto internazionale
Sul fronte legale, Shah ha dichiarato di non essere a conoscenza al momento di un’azione giudiziaria imminente da parte di Trump contro la BBC, ma non ha escluso che ciò possa avvenire, considerata la portata delle minacce dell’ex presidente. La vicenda si inserisce in un contesto internazionale teso, con il Regno Unito e altri Paesi occidentali impegnati nel sostegno all’Ucraina nella guerra contro la Russia, tema sul quale si è concentrato anche il vertice di Londra con la partecipazione di Starmer e di Zelensky.
Il dibattito sulla responsabilità dei media nella diffusione di informazioni corrette e la gestione delle controversie con figure politiche di alto profilo come Trump rimangono sul tavolo politico e mediatico britannico, in un momento di particolare sensibilità verso il fenomeno della disinformazione globale.






