Bruxelles, 2 settembre 2025 – Il Belgio ha annunciato ufficialmente che riconoscerà lo Stato di Palestina durante la prossima Assemblea generale delle Nazioni Unite, in programma dal 9 al 23 settembre a New York. Lo ha reso noto il ministro degli Esteri belga, Maxime Prévot, attraverso un messaggio pubblicato sul social X (ex Twitter). Prévot ha inoltre dichiarato che saranno imposte sanzioni severe al governo israeliano.
Maxime Prévot, politico belga di rilievo e attuale ministro degli Esteri, è noto per il suo ruolo nella politica vallona e federale belga. Laureato in scienze politiche e giurisprudenza, Prévot ha una lunga esperienza istituzionale e un profilo che coniuga competenza e pragmatismo nella gestione delle relazioni internazionali.
Il Belgio segue la Francia e altri Paesi occidentali
La decisione belga arriva in scia all’annuncio fatto a fine luglio dal presidente francese Emmanuel Macron, che aveva indicato la volontà di Parigi di riconoscere lo Stato palestinese all’assemblea Onu. Successivamente, più di una decina di nazioni occidentali hanno esortato altre realtà internazionali a emulare questa iniziativa. L’azione del Belgio si inserisce in un contesto di crescente pressione diplomatica per un cambiamento nella posizione europea sul conflitto israelo-palestinese.
Pressioni anche dall’Italia e richieste di sanzioni
Parallelamente, in Italia, 34 ex ambasciatori hanno rivolto una lettera aperta alla premier Giorgia Meloni chiedendo il riconoscimento immediato dello Stato di Palestina. I firmatari, tra cui importanti diplomatici come Pasquale Ferrara e Ferdinando Nelli Feroci, sollecitano anche la sospensione dei rapporti militari con Israele e il sostegno a sanzioni individuali contro il governo israeliano in sede Europea. Questo coro di voci diplomatiche sottolinea la crescente pressione internazionale per una svolta politica e un maggior impegno nelle questioni di pace in Medio Oriente.
L’annuncio del Belgio rappresenta un significativo passo in ambito europeo verso il riconoscimento formale della Palestina come Stato sovrano, rafforzando così la posizione diplomatica palestinese nelle sedi internazionali.






