Milano, 18 novembre 2025 – Presentati oggi a Palazzo Castiglioni, a Milano, i risultati dell’Osservatorio sulle competenze digitali 2025, un’indagine che fotografa la situazione attuale della formazione e della domanda di competenze tecnologiche in Italia. L’evento, intitolato “L’Italia delle nuove competenze: innovazione, lavoro e futuro”, ha visto la partecipazione di rappresentanti di imprese, istituzioni e mondo accademico, e ha messo in luce un quadro di forte squilibrio tra domanda e offerta di figure professionali specializzate nel settore digitale.
Domanda di competenze ICT: un gap preoccupante

Secondo quanto illustrato da Pier Giorgio Bianchi, amministratore delegato e co-fondatore di Talents Venture, “nel 2024 sono stati pubblicati 135mila annunci per profili ICT su LinkedIn, mentre le persone formate e disponibili – tra laureati, diplomati negli ITS e masterizzati – sono circa 72mila, con un rapporto di 2 a 1”. Questo dato evidenzia un deficit strutturale nella formazione delle competenze digitali, con una crescita troppo lenta dei corsi ICT e una conseguente difficoltà del mercato del lavoro a soddisfare la domanda.
Bianchi, giovane imprenditore alla guida di Talents Venture, realtà che si occupa di colmare il divario tra formazione e mercato, ha sottolineato come le competenze tecniche più richieste si concentrino su tre principali ambiti: sviluppo software, cloud computing e intelligenza artificiale. In particolare, le competenze di prompt engineering stanno crescendo rapidamente, segnalando la crescente integrazione dell’intelligenza artificiale generativa nelle attività professionali.
Formazione digitale e gender gap: le sfide da affrontare
Nel corso della presentazione, sono emersi dati allarmanti sulle competenze digitali di base: solo il 13% dei lavoratori possiede competenze adeguate in cybersecurity, l’11% nell’uso di fogli elettronici, e un preoccupante 4% nell’elaborazione testi. Ancora più critico il dato sull’intelligenza artificiale, dove l’85% di studenti, insegnanti e lavoratori risulta insufficiente.
Su questo fronte, la vicepresidente di Anitec-Assinform, Ludovica Busnach, ha promosso un rafforzamento del dialogo tra università e imprese, suggerendo strumenti pratici come stage e project work per avvicinare i giovani al mondo reale del lavoro. Parallelamente, la presidente di Assintel, Paola Generali, ha ribadito l’importanza di introdurre l’educazione digitale fin dalla scuola elementare per stimolare l’interesse e le competenze sin da piccoli.
Un altro tema cruciale evidenziato è il persistente gender gap nel settore ICT, con le donne ancora sotto-rappresentate nelle discipline scientifiche e tecnologiche. Generali ha sottolineato come sia fondamentale intervenire a livello culturale e sociale, coinvolgendo anche le famiglie, per promuovere una maggiore partecipazione femminile nel digitale.
L’Osservatorio 2025 conferma dunque un urgente bisogno di interventi strutturati per ampliare e migliorare la formazione digitale in Italia, in modo da colmare il divario tra domanda e offerta e preparare le nuove generazioni alle sfide del mercato del lavoro tecnologico.
Fonte: alanews - L'Osservatorio sulle competenze digitali 2025: "Troppa poca formazione sulla tecnologia"






