Eni e Commonwealth Fusion Systems (CFS) hanno firmato un accordo di acquisto di energia (Power Purchase Agreement, PPA) del valore superiore a un miliardo di dollari, rafforzando così la loro partnership strategica di lungo corso volta alla commercializzazione dell’energia da fusione.
Accordo Eni-CFS da 1 miliardo $
L’intesa prevede che Eni acquisti elettricità a zero emissioni prodotta da ARC, il primo impianto industriale di CFS per la produzione di energia da fusione, con una capacità di 400 MW. La centrale sarà realizzata nella contea di Chesterfield, in Virginia (USA), e il collegamento alla rete elettrica è previsto per l’inizio del prossimo decennio.
I dettagli finanziari specifici dell’accordo non sono stati resi noti.
Secondo quanto riportato nel comunicato congiunto, si tratta del secondo contratto di fornitura siglato da CFS negli ultimi tre mesi per ARC, il primo impianto commerciale dell’azienda in grado di immettere energia elettrica da fusione nella rete.
Bob Mumgaard, co-fondatore e CEO di CFS, ha dichiarato: “L’accordo con Eni sottolinea ancora una volta la rilevanza dell’energia da fusione per la rete elettrica. Il fatto che Eni, nostro partner sin dalle prime fasi di sviluppo, abbia deciso di acquistare l’elettricità che produrremo in Virginia, rappresenta una forte dimostrazione di fiducia. La nostra tecnologia attrae clienti in tutto il mondo, dagli hyperscaler ai protagonisti del settore energetico tradizionale, grazie alla prospettiva di un’energia pulita e praticamente illimitata.”
Anche Claudio Descalzi, Amministratore Delegato di Eni, ha commentato: “Questo accordo rappresenta un punto di svolta: la fusione passa da visione a realtà industriale. Eni continua a rafforzare la collaborazione con CFS, valorizzando il proprio know-how tecnologico sin dal primo investimento nel 2018. In un contesto globale di crescente fabbisogno energetico, la fusione si conferma una delle soluzioni più promettenti per garantire energia pulita, sicura e virtualmente inesauribile.”






