Milano, 16 settembre 2025 – Momenti di forte tensione hanno caratterizzato la serata di ieri a Milano durante il corteo pro-Palestina, organizzato in risposta all’invasione israeliana della Striscia di Gaza. Circa duemila manifestanti si sono radunati in piazza della Scala prima di muoversi in corteo per le vie della città, dando vita a momenti di scontro con le forze dell’ordine.
Scontri e blocchi durante il corteo

La manifestazione ha avuto inizio con un presidio in piazza della Scala, per poi dirigersi verso la Prefettura, obiettivo inizialmente impedito dalla presenza delle forze dell’ordine. Successivamente il corteo si è spostato verso i Bastioni di Porta Venezia, dove si sono verificati gli scontri più intensi: i manifestanti hanno cercato di avanzare, ma sono stati bloccati da polizia e carabinieri in tenuta antisommossa. Le forze dell’ordine hanno risposto con l’uso di manganelli per contenere la situazione. Dopo questi momenti di tensione, il corteo ha ripreso il suo percorso attraversando corso Buenos Aires fino a giungere in piazzale Loreto, dove si è sciolto senza ulteriori incidenti.
Durante la manifestazione sono state segnalate anche azioni vandaliche, tra cui vetrine rotte e imbrattamenti con scritte come “Free Gaza” e “No riarmo”, nonché la sede di Unicredit imbrattata con la scritta “Spara a Giorgia”, un chiaro riferimento alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Questi atti, compiuti da un piccolo gruppo di facinorosi travisati, hanno suscitato numerose reazioni di condanna tra i rappresentanti politici.
Contesto nazionale e reazioni politiche
Parallelamente a quanto avvenuto a Milano, oggi a Roma si sono verificati scontri durante una manifestazione analoga, non autorizzata dalla Questura. Nel sit-in pro-Palestina a Piazzale Ostiense, la polizia ha dovuto fronteggiare lanci di bombe carta e bottiglie da parte di alcuni manifestanti, con un bilancio di trenta agenti feriti e quattro fermati, due dei quali denunciati per resistenza, violenza e lesioni. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha definito la manifestazione illegale e ha elogiato l’operato delle forze dell’ordine per la gestione equilibrata dell’ordine pubblico durante una giornata di forte tensione.
Il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, ha espresso solidarietà alle forze dell’ordine e ha condannato i partecipanti che, secondo lui, inneggiavano a gruppi come Hezbollah, definendo quanto accaduto “una pagina di vergogna”. Fonti del Viminale hanno confermato la presenza di infiltrati con intenti violenti all’interno del corteo romano, sottolineando come questa circostanza avesse motivato il divieto della manifestazione.
A Milano, il ministro Piantedosi ha espresso apprezzamento per l’intervento delle forze di polizia, che hanno isolato e fermato i gruppi di facinorosi evitando che la situazione degenerasse ulteriormente. Anche il presidente della Lombardia, Attilio Fontana, ha condannato le azioni violente, definendole “scellerate” e lontane dal diritto democratico di manifestare.
Il corteo, pur partito con un numero consistente di partecipanti e con la presenza di organizzazioni politiche e sindacati di base, ha visto la comparsa di un gruppo ristretto di manifestanti violenti vestiti di nero e incappucciati, alcuni dei quali armati di pietre e fumogeni, che hanno dato vita ai tafferugli con le forze dell’ordine.
Le autorità continuano a monitorare la situazione, valutando eventuali provvedimenti nei confronti dei fermati e mantenendo alta l’attenzione per prevenire ulteriori episodi di violenza nelle manifestazioni di protesta.






